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SANITA’ “RECUPERO FARMACI, TOSCANA COLGA L’OCCASIONE”

Manca alla Toscana una legge o un protocollo per il recupero dei farmaci inutilizzati, benché validi, nelle RSA e nelle case dei privati, incluse quelle dove è assicurato un servizio di assistenza domiciliare. Il Movimento 5 Stelle prova a stimolare in tal senso il Consiglio Regionale e la giunta, con una mozione dedicata.

“Gestire su base regionale il sistema di raccolta e verifica dei farmaci a disposizione significherebbe risparmiare denaro pubblico e privato, salvaguardando anche le scorte e anche ridurre la quantità di medicine oggi gettate come rifiuti”.

“Veneto e Marche sono già intervenute in tal senso, evolvendo le prescrizioni della legge 244/2007 che prevede una restrizione al riuso dei farmaci inutilizzati, contenendoli in due circuiti separati: quello delle RSA e delle case di persone assistite a domicilio e quello dei privati non assistiti. Oggi anche in Toscana questi due circuiti non si possono mischiare e un farmaco inutilizzato in una RSA non può finire ad un privato che ne ha necessità. Un sistema superabile, a nostro parere, a beneficio delle casse regionali, di quelle dei gestori RSA e soprattutto dei tantissimi cittadini che ne potrebbero beneficiare”.

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1Uhv8cB

FORTETO VERGOGNA DI STATO – ottava puntata

Proseguono le audizioni della Commissione Forteto 2 In questo periodo sono stati auditi il Governatore della Toscana Enrico Rossi, Francesca Chiavacci ex parlamentare PDS e Ubaldo Nannucci, ex Procuratore di Firenze. Sono stati ascoltati anche diversi giornalisti in base al fatto che, nelle scorse commissioni un audito sosteneva che girasse tra le redazioni un dossier che collegava alcuni soggetti coinvolti nel Forteto alle vicende del “Mostro di Firenze”.

State a sentire questa puntata ricca di contenuti, con il nostro Andrea Quartini. 

FIRENZE “SCANDALO ISTITUTO INNOCENTI, ROSSI PUĂ’ E DEVE COMMISSARIARE”

Il Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione regionale sul caso Istituto degli Innocenti (atto disponibile al seguente linkhttp://bit.ly/1ShdNwC) a prima firma Irene Galletti. La gestione dell’Istituto è oggetto di due procedimenti giudiziari, uno della Procura di Firenze e l’altro della Procura regionale della Corte dei Conti. All’attenzione dei magistrati gli appalti realizzati e ancora da ultimare nei locali dello Spedale degli Innocenti, le cui “gravi problematiche” erano già riportate in informative dell’amministrazione dell’istituto indirizzate a CDA, Direttore e Collegio dei revisori. Dalla legge regionale 43/2004 il Presidente della Giunta regionale ha funzioni di controllo e vigilanza sull’Istituto degli Innocenti, divenuto azienda pubblica di servizi alla persona, e il Consiglio Regionale nomina tre dei cinque amministratori.

“Sei secoli di attivitĂ  a favore della famiglia e dell’infanzia, poi arriva la politica e, caso strano, arrivano i problemi. L’attuale situazione dell’Istituto degli Innocenti è segnata da un bilancio 2014 in perdita, – 155 mila euro, problemi di liquiditĂ  piĂą volte denunciati dal Collegio dei Revisori dei Conti e soprattutto una gestione quantomeno inopportuna, fino a poterla definire con altri aggettivi una volta ricevuto il verdetto finale sui procedimenti giudiziari aperti”.

“Sulla gestione lavori del Nuovo Museo pendono numerose criticità: le ipotizzate carenze del progetto esecutivo con aumento di spesa conseguente di oltre 550 mila euro, l’accordo bonario alla ditta di oltre 450mila euro per opere extracontrattuali ordinate a lavori in corso, l’affidamento dell’incarico di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) a persona senza requisiti di legge da parte del Direttore Generale e infine il conferimento di incarichi esterni e forniture di difficile giustificazione da parte di quest’ultimo. Basti citare che siccome il RUP scelto non aveva i requisiti di legge, è stato nominato come tecnico di supporto il socio di studio della nuora del Presidente dell’Istituto, per un compenso totale accordato di quasi 80 mila euro. Scelta incomprensibile se si considera che nell’organico dell’Istituto risultano presenti dipendenti in possesso dei titoli di studio richiesti. Per non parlare della progettazione di alcune opere (impianti elettrici, restauri etc.), già presentata dallo Studio affidatario per il Museo, che l’Istituto degli Innocenti ha nuovamente appaltato in via diretta a terzi professionisti, in modo reiterato e frazionato, al punto da ottenere una sorta di doppia progettazione e quindi doppia spesa”.

“Rossi può e deve commissariare l’Istituto degli Innocenti. Lo deve fare anche per fermare l’ultimo atto di una amministrazione discutibile: la modifica dello Statuto dell’ente. Finora i beni immobili dell’Istituto potevano essere alienati, a condizione che i proventi fossero reinvestiti integralmente nella valorizzazione del patrimonio restante. Con la variazione questo vincolo sparisce. Come denunciato dal Collegio dei Revisori ci chiediamo quindi se gli amministatori abbiano intenzione di tamponare il bisogno di soldi per la spesa ordinaria con la svendita di un patrimonio funzionale ai veri scopi dell’Istituto: assistere orfani e bisognosi. La politica si fermi in tempo per non ritrovare in piccolo un altro caso Monte dei Paschi di Siena: resistette a peste e carestie, ma non all’avidità dei partiti”.

SCANDALO MPS, AUDITO LUIGI DE MOSSI, AVVOCATO DI PARTE CIVILE

L’Avvocato Luigi Mossi cita il caso di Ampugnano come l’inizio dello scandalo Monte dei Paschi di Siena. Inoltre segnala alcuni degli elementi di “particolaritĂ ” relativi all’acquisizione di Banca Antonveneta e di come la vicenda MPS abbia influito sulla vita dei cittadini senesi.

Molto interessante, state a sentire.

SCANDALO MPS, IN AUDIZIONE RAFFAELE ASCHERI AUTORE DEL LIBRO “LA CASTA DI SIENA”

Proseguono i lavori della Commissione d’Inchiesta sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena. Oggi abbiamo ascoltato in audizione Raffaele Ascheri, autore del libro “La Casta di Siena”.

Gli abbiamo chiesto di spiegarci il funzionamento di questo sistema e se a suo avviso stia ancora operando a Siena.

Ci ha molto colpito la sua risposta, state a sentire.

FORESTALI “GIUSTA PROTESTA, ROSSI CI DICA COME CONIUGA -50% DI CONTRIBUTI CON STESSE PRESTAZIONI”

I circa 500 operatori forestali toscani sono passati in capo alla Regione come effetto della c.d. riforma Del Rio e della legge di riordino regionale. Quest’ultima attribuisce alle Unioni dei Comuni la “forestazione” ma il recente annuncio della Regione di voler togliere a questa il 50% del contributo versato per gli operatori, sembra presagire un taglio drastico dei servizi offerti: antincendio, recupero piste e cura dei sentieri anche in ottica di prevenzione di eventuali roghi. Presentata un’interrogazione urgente del Movimento 5 Stelle, in sostegno alla protesta degli operatori forestali domani a Firenze per manifestare le loro ragioni.

“Ad oggi il contributo regionale era pari a 24.500 euro ad operaio, dimezzarlo significa o ridurre le ore di lavoro o ridurre i posti di lavoro: inaccettabile per un servizio fondamentale alla salvaguardia del nostro territorio. Ricordiamo che la Toscana per il 50,1% è fatta da boschi e foreste, dimezzare i contributi a chi se ne cura soprattutto in ottica di prevenzione incendi, è una scelta ingiustificabile. Rossi ci dovrà spiegare come pensa di coniugare le stesse prestazioni degli operatori forestali con un taglio del 50% della spesa”.

“La riforma delle Province è stata fatta male e in fretta. A pagarne le conseguenze come sempre ci sono i cittadini e i lavoratori. In un riordino delle funzioni amministrative si deve puntare a valorizzare professionalità e competenze specifiche maturate negli anni dal personale, in questo caso quello delle Province, garantendo continuità di servizio, quando non si può ottenerne il miglioramento. Qui, come stiamo assistendo per le Camere di Commercio, si butta a mare il principale patrimonio della pubblica amministrazione – la competenza del personale – per ragioni di contabilità e opportunismo politico, senza guardare alla garanzia del servizio. Si taglino gli stipendi dei consiglieri regionali e della giunta, se servono fondi, ma la Toscana deve preservare il suo servizio forestale”.

FORESTALI “GIUSTA PROTESTA, ROSSI CI DICA COME CONIUGA -50% DI CONTRIBUTI CON STESSE PRESTAZIONI”

I circa 500 operatori forestali toscani sono passati in capo alla Regione come effetto della c.d. riforma Del Rio e della legge di riordino regionale. Quest’ultima attribuisce alle Unioni dei Comuni la “forestazione” ma il recente annuncio della Regione di voler togliere a questa il 50% del contributo versato per gli operatori, sembra presagire un taglio drastico dei servizi offerti: antincendio, recupero piste e cura dei sentieri anche in ottica di prevenzione di eventuali roghi. Presentata un’interrogazione urgente del Movimento 5 Stelle, in sostegno alla protesta degli operatori forestali domani a Firenze per manifestare le loro ragioni.

“Ad oggi il contributo regionale era pari a 24.500 euro ad operaio, dimezzarlo significa o ridurre le ore di lavoro o ridurre i posti di lavoro: inaccettabile per un servizio fondamentale alla salvaguardia del nostro territorio. Ricordiamo che la Toscana per il 50,1% è fatta da boschi e foreste, dimezzare i contributi a chi se ne cura soprattutto in ottica di prevenzione incendi, è una scelta ingiustificabile. Rossi ci dovrà spiegare come pensa di coniugare le stesse prestazioni degli operatori forestali con un taglio del 50% della spesa”.

“La riforma delle Province è stata fatta male e in fretta. A pagarne le conseguenze come sempre ci sono i cittadini e i lavoratori. In un riordino delle funzioni amministrative si deve puntare a valorizzare professionalità e competenze specifiche maturate negli anni dal personale, in questo caso quello delle Province, garantendo continuità di servizio, quando non si può ottenerne il miglioramento. Qui, come stiamo assistendo per le Camere di Commercio, si butta a mare il principale patrimonio della pubblica amministrazione – la competenza del personale – per ragioni di contabilità e opportunismo politico, senza guardare alla garanzia del servizio. Si taglino gli stipendi dei consiglieri regionali e della giunta, se servono fondi, ma la Toscana deve preservare il suo servizio forestale”.

SANITA’ “SOLIDALI CON CITTADINI E COMITATI DI BIBBIENA PER LOTTA SU PUNTO NASCITE”

Andrea Quartini, consigliere regionale capogruppo M5S:
“La chiusura del punto nascite prevista per giugno è l’ulteriore passaggio di un impoverimento del presidio, in una logica di riduzione che per noi non fa rima con razionalizzazione. Di sicuro non nel senso di una logica al servizio dei cittadini. Gli ospedali periferici sono dei punti di riferimento irrinunciabili per i cittadini che abitano lontano dai grandi centri. Depotenziarli, al posto di favorire le infrastrutture necessarie al miglioramento della connessione con questi ultimi, è un errore di visione e sviluppo”.

SANITA’ “SACCARDI AMMETTE: ELISOCCORSO NON FUNZIONANTE IN TRE NUOVI OSPEDALI SU QUATTRO”

“Li abbiamo pagati 657 milioni, li continueremo a pagare 2,4 miliardi in 19 anni, eppure i 4 nuovi ospedali costruiti in project financing sono pieni di falle: l’ultima, clamorosa, sull’elisoccorso. Com’è possibile che su quattro nuove strutture identiche tre non abbiamo l’elisuperficie abilitata per il servizio?”.

“La risposta rivelatrice di Saccardi, tra l’altro, arriva nel giorno in cui il TAR dice l’ultimo no sull’uso della elisuperficie del San Luca di Lucca, rigettando i ricorsi di ASL e soprattutto SAT spa, società costruttrice dei 4 ospedali gemelli. Ci chiediamo se quest’ultima sarà finalmente chiamata a rispondere di queste inefficienze o la politica PD gli continuerà a fare da scudo. Leggere oggi su Il Fatto Quotiano che il vicepresidente di una delle tre società controllanti SA.T. spa, Michele Pizzarotti, sia nella Wadi Sca, holding lussemburghese di Carrai, favorisce qualche inquietante interrogativo che la Regione Toscana dovrebbe superare quanto prima con atti di rivalsa verso un fornitore senz’altro trattato troppo bene rispetto a quanto finora hanno presentato le sue opere”.

Interrogazione M5S disponibile al seguente linkhttp://bit.ly/1XGWoyI
Risposta dell’assessora Saccardi disponibile al seguente link http://bit.ly/22ykXl5

EDILIZIA SCOLASTICA “DATI SU SICUREZZA E AMIANTO ESCLUSI DA ANAGRAFE SCOLASTICA E LE RISORSE SONO INSUFFICIENTI”

“Lo stato dell’edilizia scolastica regionale è critico e meriterebbe un’attenzione prioritaria da tutti i livelli istituzionali. Ma evidentemente non è così per il Partito Democratico. Lascia sgomenti leggere infatti nella risposta dell’assessora Grieco che sebbene un’ordinanza P.C.M. del 2003 avesse introdotto verifiche tecniche obbligatorie agli edifici scolastici costruiti prima del 1984, la Toscana ne ha potuto fare solo una parte, 262 in quasi 13 anni (venti l’anno), perché la norma non prevedeva “forme di controllo e/o sanzioni in caso di mancata osservanza” del termine indicato, il 31 marzo 2013”.

Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Territorio:
“Stando alle parole di Grieco la Regione ha predisposto 62 interventi di sicurezza su edifici scolastici, solo il 12,5% dei necessari per i quali i dirigenti scolastici hanno richiesto finanziamento tramite il Decreto legge Mutui Bei. Mentre altre 58 opere di riqualificazione, adeguamento normativo ed eliminazione amianto, sono state gestite tramite il Decreto Scuole Sicure. Vista la domanda diciamo un’offerta profondamente insufficiente. Ma ancor più preoccupante è scoprire che l’attuale anagrafe dell’edilizia scolastica, oggetto di una nostra mozione approvata in Consiglio, è monca perché le schede di rilevazione contiene domande che “non consentono una precisa e puntuale rilevazione di alcuni dati fra i quali quelli relativi alla sicurezza e all’amianto”. Esigiamo che il MIUR risolva quanto prima questo problema, ma ci chiediamo perché non l’abbia ancora fatto a 13 anni dalle prime verifiche”.

“Purtroppo il tempismo sembra non appartenere al PD toscano quando si parla di edilizia scolastica, soprattutto per la Provincia di Massa Carrara. Dopo il caso vergognoso delle scuole di Aulla, dove il Presidente fece passerella elettorale con l’ennesima promessa non mantenuta, apprendiamo sempre da Grieco che tre scuole – il Liceo Classico Repetti di Carrara e gli istituti Toniolo e Barsanti di Massa – sono ancora oggetto di analisi da parte del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Pisa in merito a vulnerabilità sismica e rispondenza ai carichi statici della struttura. La stessa valutazione che ha interessato l’edificio di Viale XX Settembre dove era dislocato il Liceo Scientifico di Carrara, iniziata nel dicembre 2014 e la cui conclusione è previste, ci dice Grieco, per il settembre 2016. Quasi 2 anni per dire se un edificio è o meno sicuro?”.

Atti disponibili ai seguenti link
Interrogazione n° 143 (http://bit.ly/1LsIf7L ) – Risposta Ass. Grieco (http://bit.ly/1RmIDqB )
Interrogazione n° 238 ( http://bit.ly/1nR0UyD ) – Risposta Ass. Grieco ( http://bit.ly/1U9oJ39 )