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GIOVANI DISOCCUPATI VINCONO FONDI REGIONALI PER APRIRE IMPRESE AGRICOLE, MA SOLO 12,4% RICEVERANNO CONTRIBUTO. PD BOCCIA NOSTRA RICHIESTA DI GIUSTIZIA

Bocciato nel dibattito sul bilancio previsionale regionale 2017-2019 l’atto col quale chiedevamo di prevedere le risorse necessarie a coprire la graduatoria dei vincitori del Programma di Sviluppo Rurale (PRS) – Pacchetto Giovani 2016. La Regione ha infatti stanziato risorse per finanziare solo il 12,4% dei vincitori in graduatoria.

Quanto avvenuto è ennesimo esempio dello scollamento tra il PD al governo regionale e quella parte sana del mondo giovanile desideroso di costruirsi un futuro per mettere radici. Ancor più intollerabile se si pensa che parliamo di aspiranti imprenditori agricoli.

Abbiamo giovani disoccupati che hanno partecipato ad un bando pubblico, aperto per questo partita iva e speso in consulenze per redigere al meglio il progetto imprenditoriale; vincono e … la Regione non ha i soldi per saldarli. Su 1100 partecipanti hanno vinto l’accesso in graduatoria in 986 e le risorse stanziate dalla Giunta coprono solo 123 di questi, poco più di uno su dieci. Non chiedevamo la luna, ma almeno di estendere il numero di beneficiari, ma il PD, come sempre, ha detto no. Ma è così difficile nel caso pubblicare bandi con criteri più stringenti ed evitare l’illusione a questi giovani di un contributo che poi non potranno mai ricevere? Sono queste le scelte che minano dal profondo la credibilità delle istituzioni pubbliche.

Tra l’altro il problema è cronico e infatti sul bando 2015 realizzammo un’interrogazione per conoscere i motivi dei ritardi di pagamento. L’assessore Remaschi rispose ammettendo la situazione e riportando la correzione in corsa dello stanziamento da 40 a 100 milioni per allargare la platea dei finanziati, la stessa scelta che chiedevamo di replicare sul 2017 e che i consiglieri regionali PD hanno bocciato.

Da notare che dati alla mano forniti dalla Giunta per il bando 2015 arrivarono 1761 domande e a fronte della graduatoria solo 656 furono ammesse ad un finanziamento che al 6 dicembre era arrivato solo a 508 di questi. Praticamente a 13 mesi dalla presentazione della domanda – data limite 2 novembre 2015 – la Regione aveva ancora da saldare 113 domande così divise: 22 Firenze/Arezzo, 44 Siena/Grosseto, 14 Prato/Pistoia, 20 Lucca/Massa Carrara e 13 Livorno/Pisa. Una situazione intollerabile e ingiustificabile per una regione che vuole puntare sull’imprenditoria agricola e recuperare credito agli occhi dei giovani che vogliono investirvi.

Irene Galletti

SCONTO DECENNALE A SOLVAY SIA VOLANO PER RICONVERSIONE AD ECONOMIA CIRCOLARE. MA IL PD DICE NO

Bocciato dal Consiglio Regionale l’atto di indirizzo del Movimento 5 Stelle per associare lo sconto decennale sul consumo di gas a Solvay ad un impegno dell’azienda verso l’economia circolare.

“Solvay godrà di 108 milioni di contributi pubblici entro i prossimi dieci anni per restare a Rosignano. All’interno di questo quadro oggi il PD decide di scontargli il gas per dieci anni, garantendo un risparmio di 550mila euro l’anno fino al 2027. Visto l’impatto sanitario e ambientale portato dal gruppo Solvay sul territorio di Rosignano e Cecina, senza dimenticare il contributo occupazionale, ritenevamo doveroso legare questo sconto ad un impegno di Solvay in ricerca e sviluppo su materiali biocompatibili e soluzioni sostitutive di materiali inquinanti ed inorganici. Purtroppo il PD si conferma forza politica incapace persino di chiedere discontinuità al gruppo Solvay”.

Enrico Cantone

PORTO DI LIVORNO “AVANZAVANO 12,5 MLN PER FLOP BANDO PIATTAFORMA EUROPA. PD DICE NO A PROPOSTA DI INVESTIRLI SUBITO IN VASCHE DI COLMATA, COLLEGAMENTI VIARI E FERROVIARI E DARSENA FLUVIALE”

“Il bando per la Piattaforma Europa è al quarto rinvio e i fondi non erogati per l’anno, 12,5 milioni, avanzavano in un bilancio lacrime e sangue. Per questo abbiamo chiesto di non congelarli in attesa del miraggio, ma spenderli subito in quelle opere comunque previste dal Piano Regolatore Portuale e oggetto dell’accordo di programma Regione – Autorità Portuale – Comune di Livorno. Purtroppo il PD ha detto no”.

“In questo modo il Partito Democratico ha scelto di congelare 12,5 milioni che noi proponevamo di investire su: riempimento delle due vasche di colmata, l’una esistente e l’altra in corso di esecuzione, e consolidamento dei sedimenti; collegamenti viari e ferroviari ancora attesi su tutte lo scavalco ferroviario per collegare porto e interporto la cui conclusione è prevista nel 2017 con un cofinanziamento regionale, per noi aumentabile, di 9 milioni sui 14 necessari; infine la realizzazione della darsena fluviale, la chiusura del varco di accesso del canale dei Navicelli nella darsena Toscana e il nuovo ponte girevole sul ponte della SS 244 sul Calambrone. Come sempre il PD scommette, male, sulla pelle dei cittadini livornesi. Sarebbe bastato il buon senso per portare avanti opere necessarie a prescindere dal risultato, se mai verrà, del bando per Piattaforma Europa”.

Enrico Cantone

RAPPORTO ISPRA RIFIUTI URBANI “TOSCANA 13ESIMA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA E RECORD NEGATIVO RIFIUTO PROCAPITE. INCAPACITA’ DI GOVERNO PD PAGATA DI TASCA DAI CITTADINI”

Abbiamo analizzato il Rapporto ISPRA “Rifiuti Urbani 2016” nei dati riguardanti la Toscana.

Siamo secondi in Italia nella classifica più rivelativa del malgoverno in tema di economia circolare: il quantitativo di rifiuti a cittadino. Ogni anno ciascun toscano produce in media 607,8 kg di rifiuti urbani, oltre un quintale più della media italiana. Un volume di rifiuti che poi gestiamo talmente male da risultare la 13esima regione italiana per raccolta differenziata: 46,1%. Con questo tasso di miglioramento, se continuerà a governare il PD, l’obiettivo minimo per il 2012 del 65% sarà un miraggio ancora per 15 anni.

I cittadini pagano questa situazione con TARI più alte rispetto ad altri territori e le conseguenze negative, ambientali e sanitarie, di una Regione che di fatto ha sul proprio territorio 5 degli 8 impianti di incenerimento del centro-Italia che fanno respirare ai cittadini toscani quanto resta di 285mila tonnellate l’anno di materiali bruciati. Simbolo eloquente del fallimento del Partito Democratico nel gestire il tema rifiuti e cogliere la straordinaria opportunità occupazionale, ambientale ed economica, che l’economia circolare rappresenterebbe per la nostra regione. Ogni milione di tonnellate di materia riciclata creiamo 2mila posti di lavoro, con una Toscana virtuosa avremmo già oggi circa 800 impiegati in più.

Ma la vera sfida della nostra PDL sull’economia circolare, della quale attendiamo la calendarizzazione, è vedere nel rifiuto urbano e industriale un elemento da recuperare. Come ci dicono le direttive europee l’Europa ha una miniera di materiali, inclusi minerali pregiati, presente nei prodotti che oggi buttiamo in discarica o peggio inceneriamo. La sfida di civiltà è recuperare questi, allungare il loro ciclo di vita e unire tutto questo ad una riduzione radicale della produzione di rifiuto indifferenziato. Con la nostra proposta potremmo abbatterlo del 50% in cinque anni fino all’obiettivo di 81kg per abitante /anno entro il 2030. Un risultato già oggi quasi realtà a Capannori che proprio quest’anno è scesa sotto i 100 kg, ennesima dimostrazione che quando la politica ha visione e programma, i risultati arrivano sempre.

APPROVATA ALL’UNANIMITA’ MOZIONE M5S SU SANAC, “ROSSI CHIAMERA’ CALENDA: SERVE INTANTO PROROGA MESSA IN VENDITA”

Approvata all’unanimità la mozione del Movimento 5 Stelle in sostegno dei lavoratori di SANAC spa e dell’indotto dello stabilimento massese. Hanno sottoscritto la mozione insieme ai consiglieri regionali M5S anche Giacomo Bugliani (PD) ed Elisa Montemagni (Lega Nord).

“Serviva un intervento immediato da parte di Rossi e bene sia arrivato questo voto unanime del Consiglio prima della pausa natalizia. Il Presidente contatterà il Ministro Calenda e chiederà intanto la proroga per la messa in vendita di SANAC prevista per il 31 gennaio, una data incompatibile con l’elaborazione di una soluzione tra Governo e parti sociali realmente condivisa e capace di preservare gli attuali livelli occupazionali e l’indotto dello stabilimento massese. Massa Carrara ha già un tasso di disoccupazione superiore del 34% rispetto alla media regionale, non reggerebbe la messa in discussione del posto di lavoro dei 115 lavoratori di SANAC”.

“Nell’incontro avvenuto al Ministero dello Sviluppo Economico il 12 dicembre il governo ha continuato a prospettare una vendita separata di ILVA e SANAC. Una soluzione che allo stato attuale, senza manifestazioni di interesse verso SANAC, significa mettere a rischio i dipendenti di Massa e quelli degli altri 3 stabilimenti nazionali della società. SANAC è controllata da ILVA, destina a lei il 60% della sua produzione e quindi qualsiasi vendita “spezzatino” espone il gruppo – oggi in amministrazione controllata – alla possibilità di speculazioni che potrebbero favorire chi desidera solo prendere sottocosto tecnologia e know how per portare magari a breve brevetti e conoscenze in paesi esteri. Quei paesi dove mancano le nostre tutele ambientali e le politiche del lavoro sono ancora più tragiche delle nostre”.

Irene Galletti

SANITA’. M5S SCRIVE AL PREFETTO DI FIRENZE “REVOCHI MARCHESE MORELLO. LA LEGGE E’ CHIARA”

Chiediamo l’intervento del Prefetto di Firenze per applicare la legge e revocare l’incarico di Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana Centro a Paolo Morello Marchese. Abbiamo scritto al prefetto perchĂ© il quadro normativo attuale renderebbe obbligatorio il suo intervento, a sopperire l’immobilismo della Regione in tal senso.

Morello era già stato condannato per condotta antisindacale e ora anche per abuso d’ufficio. Quest’ultimo reato rende inevitabile la revoca dell’incarico, quadro normativo alla mano. Se la Regione fa orecchie da mercante, scordandosi che la legge è riferimento terzo a tutela dei cittadini, deve intervenire il Prefetto per ripristinare un livello di legalità che ad oggi è già stato pericolosamente superato. Speriamo lo faccia quanto prima, dopo la nostra lettera cade anche la scusa dell’ignorare la situazione, già trattata dalla stampa regionale.

Ad oggi sono in vigore tre norme che impongono la revoca dell’incarico e la conseguente risoluzione del contratto per situazioni come quella di Morello Marchese. Sul piano regionale abbiamo l’art. 39 della legge 40/2005, giĂ  chiaro nell’includere la condanna anche non definitiva come motivo di revoca degli incarichi dirigenziali, anche in sanitĂ . Resta ancora valido il d.lgs 502/1992 nel consentire la rimozione di chi viola il principio del buon andamento dell’amministrazione. Ma soprattutto è inequivocabile il d.lgs 39/2013, realizzato in scia della cosiddetta Legge Severino. Questo provvedimento prevede l’impossibilitĂ  di conferire incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo ai condannati, anche con sentenza non passata in giudicato.

Se l’applicazione della legge in Toscana non è un optional a discrezione delle armonie tra i poteri, ci aspettiamo una soluzione d’ufficio del Prefetto. Poi attenderemo la risposta della giunta Rossi sul perché la Regione non abbia applicato per prima la normativa, rimuovendo dalla poltrona massima della ASL Toscana Centro un condannato per abuso d’ufficio.

Andrea Quartini

LAVORO / SANAC “ROSSI CHIAMI CALENDA: SERVE ALMENO PROROGA PER LA MESSA IN VENDITA. 31 GENNAIO E’ DIETRO L’ANGOLO”

Ieri Irene Galletti e Giacomo Giannarelli hanno affiancato Sara Paglini nella delegazione partecipe all’assemblea dei lavoratori SANAC di ieri pomeriggio. Chiedono al Presidente Rossi di attivarsi immediatamente per il primo obiettivo minimo: la proroga della messa in vendita dell’azienda.

“Serve un aiuto immediato da parte di Rossi, non possiamo aspettare il prossimo Consiglio post natalizio. Chiami il Ministro Calenda, suo compagno di partito, e chieda almeno la proroga per la messa in vendita di SANAC. Il 31 gennaio è dietro l’angolo e serve più tempo a Governo e parti sociali per discutere una soluzione condivisa. Soluzione ad oggi assente perché Calenda insiste nel dividere i destini di Ilva e Sanac. Rossi ci parli, ottenga la proroga, altrimenti nell’area di crisi Massa Carrara entrano sì i 90 nuovi assunti di GE Oil & Gas ma il saldo tornerebbe presto negativo con la perdita del posto di lavoro per 115 dipendenti Sanac.

In questi anni governi ciechi e sordi ai veri bisogni del Paese hanno solo perso del tempo prezioso e non si è fatto un progetto serio rivolto alla siderurgia: manca una visione nazionale e il coraggio di presentarla con chiarezza. SANAC produce refrattari per il mondo dell’acciaio, sistema brevettato e completamente progettato nello stabilimento di Massa. 115 dipendenti, piĂą un indotto importante, sono legati però al destino della controllante ILVA – alla quale destina il 60% della produzione – la cui disastrosa situazione è responsabile del mancato pagamento delle forniture realizzate dall’azienda, che per questo è diventata insolvente nei confronti dei creditori e oggi è in amministrazione controllata.

Nell’incontro avvenuto al Ministero dello Sviluppo Economico il 12 dicembre, il governo ha continuato a prospettare una vendita separata di ILVA e SANAC. Una soluzione che allo stato attuale, senza manifestazioni di interesse verso SANAC, significa mettere a rischio i dipendenti di Massa e quelli degli altri 3 stabilimenti nazionali della società. Temiamo la speculazione di un eventuale spezzatino che potrebbe favorire chi desidera solo prendere sottocosto tecnologia e know how per portare magari a breve brevetti e conoscenze in paesi esteri. Quei paesi dove mancano le nostre tutele ambientali e le politiche del lavoro sono ancora più tragiche delle nostre”.

Irene Galletti
Giacomo Giannarelli

PD TOSCANO FALLISCE OGNI GRANDE OPERAZIONE: FERME LE BONIFICHE A PIOMBINO, STALLO GARA TPL, QUARTO RINVIO PER DARSENA EUROPA. SUI PORTI SERVE CORAGGIO DI LEGGERE LA REALTA’

Il PD toscano continua a credere e raccontare grandi operazioni per risolvere i gravi problemi che ha creato, ma fallisce su tutte: sono ferme le bonifiche a Piombino, propedeutiche per ogni piano di rilancio, è in stallo la gara regionale TPL, si è rivelato fallimentare il sistema a macroATO su rifiuti e acqua e siamo al quarto rinvio del bando per Darsena Europa. Quest’ultimo caso è emblematico.

Il PD chiede all’impresa privata di spendere oltre 360 milioni su un’opera di fatto incapace di garantire quei traffici necessari a ritornare sull’investimento e infatti dalla prima scadenza per manifestare interesse del 22 marzo 2016, siamo arrivati al 30 maggio 2017: 14 mesi dopo. Dov’è la fila di investitori?

Oltre il giĂ  noto tema dei fondali naturali di Livorno, dopo il fallimento della Hanjj Shipping – settimo operatore al mondo di quel trasporto merci marittimo in crisi strutturale – e il richiamo della Corte dei Conti UE all’insostenibilitĂ  di gestire tre interventi, buon senso avrebbe voluto l’apertura di un dibattito serio in Consiglio Regionale sui porti toscani. Invece dal PD siamo al silenzio tombale e al consueto appassionarsi al sottobosco delle nomine, vedi AutoritĂ  portuale di Livorno, con ritardi colpevoli pagati come sempre dai cittadini e lavoratori del settore.

La nostra posizione è chiara su tutti e tre i porti toscani: mancano i numeri per rendere Darsena Europa un progetto sostenibile e prima bisognerebbe colmare quei 45 punti percentuali per sfruttare al massimo l’attuale porto di Livorno; il Porto di Carrara deve tornare nel quadro toscano per non diventare – come sospettiamo – il retro porto di La Spezia e su Piombino era necessario aprire una transizione importante che mettesse il turismo come apripista dello sviluppo territoriale. Chiediamo al PD un atto di apertura nel dibattito consiliare su tutte queste partite cruciali per la Costa toscana.

SANITA’ “MANCANO MEDICINE GARZE E FLEBO NEI NOSTRI OSPEDALI. MOTIVO? SISTEMA INFORMATICO DI ESTAR E PROBLEMI DI MAGAZZINAGGIO. REGIONE INTERVENGA”

Medici, operatori sanitari e cittadini ci segnalano da giorni un problema grave: manca il rifornimento opportuno di medicinali e dispositivi sanitari ad ospedali toscani e aventi diritto. Abbiamo presentato un’interrogazione urgente sul tema.

In alcuni casi mancano persino boccette di fisiologica e flebo, oppure le garze, come successo al Centro protesico di Fucecchio dove per questo è stata sospesa l’attività chirurgica. Questo stallo riguarderebbe poi anche le farmacie ospedaliere dove i cittadini aventi diritto non trovano cateteri e sondini per la cosiddetta PEG (Gastrostomia Endoscopia Percutanea).

Il motivo di questa situazione vergognosa sarebbero le disfunzioni nel sistema informatico di rifornimento dell’ESTAR, unite a problematiche da tempo note di magazzinaggio.

Ci chiediamo cosa stiano facendo a proposito i dirigenti ESTAR preposti proprio ad evitare questo tipo di problematiche. La giunta faccia le opportune verifiche, risolva lo stallo e qualora rilevi inadempienze da parte di questi dipendenti, ben remunerati, del servizio pubblico prenda gli opportuni provvedimenti.

Andrea Quartini

CAPORALATO, PASSA MOZIONE M5S “REGIONE ATTIVERA’ NUMERO VERDE E OSSERVATORIO DEDICATO”

Approvata dal Consiglio Regionale la mozione del Movimento 5 Stelle sul contrasto al caporalato.
 
“La lotta al caporalato è una battaglia di civiltà. Avremo finalmente un numero verde dove lavoratore e lavoratrici sfruttate potranno denunciare quanto subìto e un Osservatorio regionale per raccogliere informazioni e numeri in grado di far emergere un fenomeno che si nutre di anonimato”
“Queste proposte migliorano il quadro d’intervento giĂ  avviato dalla Regione Toscana finora con un focus erroneamente esclusivo verso il comparto agricolo. L’orizzonte di riferimento sarĂ  così piĂą aderente alla realtĂ  perchĂ© una grande fetta del caporalato toscano è relativo al settore edile e una quota importante si ha anche in ambito balneare. Una recente indagine ha esplicitato come proprio in quest’ultimo vi sono casi di lavoratori che guadagnano 4 euro l’ora con giornate da 13/14 ore senza alcuna copertura contrattuale e quindi assicurativa. Una situazione intollerabile che i cittadini potranno denunciare al numero verde promosso grazie alla nostra proposta e da monitorare con l’Osservatorio regionale relativo”.
Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.