Blog Pagina 187

CONVEGNO 14 GENNAIO “BIO DISTRETTI FUTURO PER LA TOSCANA RURALE. INIZIAMO A STUDIARE ESPERIENZA DAL BASSO DI MONTALBANO: RILANCIO CON TURISMO E AGRICOLTURA”

Si terrà sabato 14 gennaio alle ore 10 presso l’auditorium del Consiglio Regionale il convegno promosso dal Movimento 5 Stelle “MONTALBANO. RILANCIO CON TURISMO E AGRICOLTURA” sull’innovativa esperienza del percorso per il biodistretto di Montalbano.

Come Movimento 5 Stelle crediamo nella ruralità quale motore di sviluppo sostenibile. Siamo felici di poter dar voce all’esperienza dal basso di cittadini che amando il proprio territorio stanno cercando di avviare il bio-distretto di Montalbano. Parliamo di un progetto che unisce agricoltura, cultura, salute e turismo. Col convegno di sabato inizieremo un percorso di studio per capire come la Regione possa favorire queste esperienze. Ricordiamoci che un’agricoltura sana, quindi biologica e di prossimità, è alla base di una buona salute e preserva l’ambiente.

Noi abbiamo condotto qui un Regione una serie di lotte precise sia sulla diffusione del biologico nelle mense, sia di divieto del pericoloso glifosato. La sinergia tra difesa del territorio, agricoltura di prossimità, enogastronomia e turismo è, per noi, un elemento centrale del programma. La Liguria è unica Regione ad avere una normativa sui biodistretti, noi vogliamo prima raccogliere le necessità di queste esperienze e poi, se necessario, produrre una proposta anche qui in Toscana.

MURETTI A SECCO: PATRIMONIO DA PRESERVARE
L’architetta Stefania Voli e Rosalba Luzzi (Associazione Biodistretto di Montalbano) hanno spiegato in conferenza stampa alcuni dei progetti dietro il percorso per il biodistretto. Alcuni di questi sono in collaborazione con l’UniversitĂ  di Firenze che presso Empoli ha creato un centro dedicato: il Laboratorio Montalbano. Ci ha colpito ad esempio quello del ripristino dei muretti a secco, coordinato dalla geologa Laura Grassi e mirato a recuperare la competenza per realizzarli e manutenerli con l’obiettivo di ricostruire la nostra montagna-giardino. Questi muretti rappresentavano e rappresentano uno straordinario strumento di regimazione delle acque, tramite acquidocci e fosse, e assetto idrogeologica. Così l’acqua rimaneva sul Montalbano, una cultura straordinaria oggi quasi persa perchĂ© i muretti si sgretolano e pochissimi sanno come rimetterli in piedi. Il progetto prevede conferenze coi cittadini per mostrare questo patrimonio dimenticato e soprattutto corsi dove chi conosce questa antica tecnica la possa trasmettere e mettere in pratica con cantieri di recupero sparsi sul territorio.

AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE BIOLOGICA
La vicepresidente dell’Associazione, Rosalba Luzzi, ha chiarito come partendo da attivitĂ  promosse dai Gruppi di Acquisto Solidale sempre piĂą persone abbiano riscoperto il rapporto con la vita agricola e la valorizzazione del proprio territorio. Montalbano raccoglie diversi Comuni (Capraia e Limite, Carmignano, Poggio a Caiano, Quarrata, Vinci, Larciano, Lamporecchio, Serravalle, Cerreto Guidi, Monsummano Terme), 160 ettari divisi per terzi tra zona antropizzata, bosco e aree agricole. Queste ultime però sono molto concentrate sulla parte vitivinicola, vocata soprattutto all’export, aspetto importante ma che non completa quindi la domanda di alimentazione da agricoltura biologica di prossimitĂ  dei cittadini. E lì sono decisivi i piccoli contadini che l’associazione sta cercando di aiutare anche con interventi semplici nati dalle esigenze emerse: capire bene la legislazione, banalmente come si fa un pollaio a norma secondo i vari diversi regolamenti urbanistici dei comuni, ipotizzare percorsi di rete per creare spazi di trasformazione consortili. Il biodistretto, in linea con quanto definito da AIAB, sarebbe lo strumento di governance con coinvolgimento istituzionali per raccogliere questa spinta dal basso e coordinare le varie componenti: agricola, enogastronomica, culturale e turistica. La prima rivoluzione nasce da noi stessi e dalla nostra tavola.

Valorizzare questa cultura è anche un volano per un turismo sempre più esperienziale che ci chiede di conoscere a fondo le nostre bellezze.

Irene Galletti

 

5 MILIONI SEQUESTRATI ALLA ‘NDRANGHETA. GRAZIE DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA. ORA BASTA CON TOSCANA LAVATRICE DI DENARO SPORCO”

Grazie alla Direzione Investigativa Antimafia per l’ennesima operazione di tutela della legalità in Toscana. Dopo l’inchiesta sui fanghi tossici ancora una volta la realtà di chi serve lo Stato per fini nobili ci racconta una Toscana infiltrata dalle cosche nel proprio tessuto economico.

Basta con questa Toscana lavatrice di denaro sporco. Abbiamo sequestri su tre province toscane, Firenze Prato e Pistoia, per circa 5 milioni di euro. Parliamo di un valore non trascurabile che rende il metro di quanto l’attenzione debba essere più alta. Troppe volte a certa politica basta veder circolare il denaro per vendersi risultati di rilancio economico: a noi interessa che quel denaro sia prima di tutto pulito.

La nostra rete di segnalazione delle illegalità che sta prendendo forma da dicembre sarà di supporto e sostegno a questo e quindi anche all’azione delle forze dell’ordine.

Enrico Cantone

MERCURIO NEI FUMI DEGLI INCENERITORI TOSCANI, PERICOLO PER SALUTE DEI CITTADINI. NESSUNO CONTROLLA, SI AVVII MONITORAGGIO IMMEDIATO

SarĂ  discussa nel prossimo Consiglio Regionale la nostra mozione sul caso mercurio nei fumi di scarico degli impianti di incenerimento toscani.

Una recente indagine de Il Fatto Quotidiano ha rivelato che la maggior parte degli inceneritori italiani, inclusi i cinque attivi in Toscana, non hanno sistemi di rilevazione del mercurio – un metallo altamente tossico – nel prodotto avviato a combustione.

Con una differenziata media del 46% purtroppo la Toscana avvia ogni anno 285mila tonnellate di materiali, soprattutto, ai suoi bruciatori. Sapere che manca un sistema di monitoraggio per evitare di mandare in fumo batterie, pile a bottone di orologi o neon col mercurio determina un serio problema potenziale di salute pubblica e l’ennesimo caso di mal governo PD sulla nostra pelle.

Basti pensare che manca addirittura una normativa chiara che imponga la verifica del mercurio sui fumi di scarico degli inceneritori. Che sia disattenzione colpevole o bisogno di evitare problemi agli amici gestori ogni minuto che passa mettiamo a rischio la salute dei toscani.

E’ necessario avviare un immediato monitoraggio sulla presenza o meno di sistemi di rilevazione e abbattimento del mercurio in entrata e uscita dagli inceneritori toscani, sebbene l’unica soluzione definitiva rimane la progressiva chiusura di questi impianti obsolescenti, trasformando i siti in impianti di recupero materia a freddo senza bruciatori ed estendendo la raccolta porta a porta a tutta la Toscana.

Giacomo Giannarelli

SOSPESA GARA ATO COSTA “SUI RIFIUTI PD NON NE AZZECCA UNA. SI FACCIANO DA PARTE FUTURO E’ NOSTRO MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE”

La sospensione della gara per il socio privato di Retiambiente spa è l’ultima conferma che il PD sui rifiuti non ne azzecca una. Bene si siano fermati prima di arrivare alle conseguenze per il cittadino del loro modello fallimentare, come sperimentato su ATO Toscana Sud: alti costi per i cittadini, percentuali di differenziata da ultimi della classifica e scelte penalmente perseguibili e perseguite. Ora si blocchi definitamente la gara e avvii un percorso serio di confronto sul modello gestionale. Quello di Rossi si è rivelato disastroso e il ritratto disarmante fatto da ISPRA nel rapporto “Rifiuti Urbani 2016” lo conferma.

economia-circolareLa nostra proposta sull’economia circolare è lì in Consiglio Regionale pronta a dare ai toscani le risposte che cercano: più posti di lavoro, più salute, il benessere derivante da un sistema efficiente ed efficace di gestione del ciclo di vita dei materiali.

Non ci provi Rossi a cavalcare l’ennesimo fallimento di quanto da lui avviato per sostenere la necessità di un ATO unico regionale e quindi dell’ennesima grande privatizzazione in salsa PD. Nella nostra proposta dimostriamo dati alla mano e col conforto dell’Antitrust che raccolta e spazzamento devono restare in mano ai Comuni, mentre questi devono stare lontani dallo smaltimento, una fase dove col libero mercato è possibile finalmente valorizzare quanto oggi chiamiamo rifiuti ed è in realtà materia prima seconda.

Giacomo Giannarelli

ROSSI VUOLE COMBATTERE LA POVERTA’? BENE NOSTRA PROPOSTA E’ PRONTA, MA “SUO” UFFICIO CI NEGA RISPOSTA SU ULTIMA COPERTURA

Fa piacere leggere che Enrico Rossi abbia scoperto il problema povertà e parli di un reddito minimo d’inclusione. Meglio tardi che mai anche se per l’ennesima volta è una morte tragica, quella di Adam Zbigniew Koziol, a smuovere certe coscienze.

La nostra proposta di reddito di cittadinanza è pronta, ha passato il vaglio degli uffici legislativi ed è la soluzione ad un problema che riguarda 155 mila famiglie toscane. Un numero purtroppo ben più alto di quello che cita Enrico Rossi nelle sue dichiarazioni. Facile e scorretto ricondurre la povertà solo ai clochard, quando ormai il fenomeno coinvolge famiglie intere, soprattutto giovani, che un tempo erano classe media del paese.

Comunque se Rossi vuole combattere la povertà può passare presto dalle parole ai fatti. Alzi il telefono e chieda alla responsabile dell’Autorità di Gestione del POR FSE, settore della giunta regionale, di fornirci l’ultimo numero mancante per protocollare la nostra proposta di legge. Non sono bastati un’interrogazione in Consiglio e due richieste scritte per ottenerlo. Sarà mica che la giunta fa ostruzionismo per evitare al PD l’imbarazzo di arrivare a votare in aula contro una legge che darebbe un vero reddito di dignità a centinaia di migliaia di poveri toscani?

Enrico Cantone

PRONTO SOCCORSO EMPOLI. SITUAZIONE INTOLLERABILE, GIUNTA CI DICA SE ARRIVERA’ NUOVO PERSONALE E INSISTERA’ SU IPOTESI “SEE AND TREAT”

Le 12 ore di attesa della signora ottantaduenne presso il pronto soccorso del San Giuseppe di Empoli sono purtroppo ennesima conferma di quanto abbiamo messo nero su bianco nella nostra interrogazione del 2 gennaio.

L’Ospedale di Empoli soffre carenze di organico medico e infermieristico che rendono inevitabile quanto accaduto. La giunta Rossi deve a noi, e soprattutto ai cittadini delle cui proteste ci facciamo portavoce, una risposta chiara: arriverà il personale aggiuntivo o la situazione del pronto soccorso empolese è una di quelle strane forme di espressione dell’eccellenza sanitaria toscana, tanto sbandierata dal PD, che noi da cittadini non capiamo?

Leggiamo che la soluzione PD per il San Giuseppe sarebbe applicare anche lì il protocollo “See and Treat” cioè un infermiere che “vede e tratta” situazioni cliniche giudicate, non si sa bene da chi, di natura “minore” e quindi non tali da richiedere accertamenti medici. Rossi vuole davvero insistere con questo raschiare il fondo del barile sulla pelle dei toscani? Tutte scelte poi a vantaggio di quei centri sanitari privati che evidentemente non si sognerebbero mai di dare anche solo l’impressione ad una persona che sta male di venir trascurata o trattata con sufficienza.

Ad Empoli poi i disagi non finiscono al pronto soccorso. Abbiamo problemi seri sui ricoveri per il consueto tema dei pochi posti letto con pazienti che da medicina vengono dirottati spesso in chirurgia con conseguente riprogrammazione degli interventi.

Mentre il PD spende 9490 euro più iva per raccontare a mille toscani la sua “Buona sanità”, abbiamo pronto soccorso dove le persone “si rubano” le barelle e cittadini anziani che si sentono rispondere “siete sfortunati ad esservi fatti male sotto le feste. Una situazione intollerabile.

Andrea Quartini

SANITA’ TOSCANA AL COLLASSO

Siamo costretti anche oggi a verificare il caos organizzativo degli ospedali toscani. A Empoli, Lucca, Pistoia, Prato, Grosseto, Massa, Viareggio, Livorno, il Sistema Sanitario Toscano mostra tutti i suoi limiti. Ripetiamo da tempo che il modello organizzativo degli ospedali toscani è insufficiente e solo la miopia gestionale della politica portata avanti da Rossi-Saccardi può continuare a pensare ad una sanità di eccellenza nella nostra regione.

Certo che il picco influenzale non ha aiutato in questi giorni di festa ad organizzare al meglio i pronto-soccorsi della regione, ma sarebbe del tutto demagogico utilizzare questa giustificazione e ignorare che i tagli della controriforma voluti dal PD rappresentano la causa principale dei disservizi. Purtroppo ci tocca segnalare anche veri e propri casi di malasanitĂ  organizzativa, e le inefficienze che i cittadini stanno verificando sulla propria pelle. Prima di ogni altra questione i tagli hanno riguardato proprio il numero dei posti-letto negli ospedali e questo ha contribuito in modo sostanziale alla congestione dei pronto-soccorsi, con attese nelle barelle fino a 72 ore.

Preoccupa il colpevole silenzio della giunta, incapace anche solo di ipotizzare una necessaria autocritica! Denunciamo ancora una volta il malgoverno della sanità toscana e annunciamo nei prossimi giorni ulteriori interrogazioni al presidente Rossi, primo responsabile della deriva di uno dei migliori servizi sanitari del mondo (ricordiamo che è stato assessore alla sanità per ben due mandati e per altri due presidente della giunta regionale).

Andrea Quartini

PICCO INFLUENZALE E MIOPIA POLITICA DEL PD METTONO IN GINOCCHIO LA SANITA’ TOSCANA

In questi giorni ci tocca ancora una volta constatare l’insufficienza del servizio sanitario toscano nel gestire l’afflusso di cittadini nei pronto soccorso degli ospedali toscani, quasi tutti carenti di posti-letto per accogliere i cittadini in difficoltà, con pazienti lasciati a dimorare nelle barelle anche per 48 ore prima di trovare una risposta al loro bisogno di salute!

Gli operatori sanitari stanno facendo l’impossibile per riparare le carenze di sistema, con turni massacranti e con rischi aumentati di errore. Il sistema rischia il collasso. Dare la colpa al picco influenzale è del tutto riduttivo e demagogico, quando risulta evidente la carenza strutturale degli ospedali, legata alla miopia del governo della sanità, che ha voluto riformare con accorpamenti, riduzione dei posti-letto, riduzione di servizi e personale mistificando la riorganizzazione del sistema come una razionalizzazione necessaria al miglioramento della qualità, quando, nei fatti, si tratta di un vero e proprio taglio economico e di servizi. Da sempre sottolineiamo che dovrebbe essere un territorio davvero all’altezza a sottrarre posti-letto ospedalieri e non viceversa, invece, stato, con il decreto Balduzzi, e regione con la controriforma sanitaria, si sono limitati a tagli lineari, senza valutare le gravi conseguenze per i cittadini, che ormai sono sotto gli occhi di tutti.

Il Movimento 5 Stelle non cede di un millimetro dalla denuncia politica delle incapacità del governo regionale di affrontare questa emergenza, che al di là del picco influenzale mostra, essere cronicamente grave in tutti gli ospedali toscani. Per questo sono pronte numerose  interrogazioni sulle situazioni dell’ospedale di Empoli, di Prato, di Lucca, di Pistoia, di Massa, di Pisa, di Livorno che aspettano delle risposte. Resta fermo un plauso alle uniche vere eccellenze della nostra sanità, che sono gli operatori sanitari, e la pazienza dei cittadini toscani!

Andrea Quartini

SOLIDARIETA’ DEL M5S ALL’AGENTE FERITO NELL’ATTENTATO A FIRENZE

L’attentato di stamani a Firenze rappresenta un fatto gravissimo, da condannare senza indugio! L’ordigno, utilizzato per colpire una libreria vicina a Casa Pound,  ha ferito gravemente un agente di polizia che stava cercando di disinnescarlo. A lui, ai suoi colleghi e alla sua famiglia vanno la piena e totale solidarietĂ  del Movimento 5 Stelle della Toscana: non c’è niente di piĂą vile di un attentato che coinvolga innocenti o forze dell’ordine che agiscono nel rispetto delle proprie funzoni e della propria missione istituzionale!

Il M5S ripudia qualsiasi forma di violenza, ritiene inoltre che non debbano in alcun modo essere alimentate vecchie logiche estremiste, rispetto alle quali, è la stessa storia recente ad insegnarcelo, si generano troppo spesso fenomeni che hanno a che fare con fanatismi pericolosi (ricordiamo che nel 2011, sempre a Firenze vi furono gravi omicidi di impronta xenofoba). Questa è l’ennesima prova, per chi ne avesse bisogno, che non può esistere nessuna “ragione” per chi impiega violenza.

Auspichiamo che si faccia piena luce, nelle indagini per identificare chi ha posto quell’ordigno! Infine ricordiamo in tutti i luoghi che chi compie tali atti si pone fuori dalla civiltĂ  e dentro la barbarie.

Andrea Quartini

DEBITI EX UNIONE COMUNI ELBANI “C’E’ REGIONE DIETRO SCELTA PORTOFERRAIO? IN OGNI CASO SOLUZIONE EVITI AI CITTADINI DI PAGARE CATTIVA AMMINISTRAZIONE DEI MUNICIPI”

“Sui cittadini elbani pende da anni una spada di Damocle di diversi milioni di euro di debiti lasciati dall’Unione dei Comuni e prima ancora dalla ComunitĂ  Montana. Auspichiamo che dal tavolo Regione-Comuni esca una soluzione che eviti di mettere in conto ai cittadini la cattiva gestione amministrativa di chi ha guidato finora i loro municipi”.
“La vicenda è lunga e risale ai debiti della ComunitĂ  Montana dell’Arcipelago, in particolar modo relativi ad una non ottimale gestione del servizio idrico. Debiti che si sono trascinati negli anni, passando all’Unione dei Comuni e successivamente ai singoli Comuni che ne facevano parte. Le reazioni finora sono state non coordinate e questo ha nuociuto sull’esito: la recente sentenza del TAR ha respinto il ricorso del Comune di Marciana Marina, che si opponeva al piano di successione della disciolta Unione dei Comuni che lascia in ereditĂ  ai Comuni elbani i propri debiti e vorremmo capire se corrisponde al vero che la scelta del Comune di Portoferraio di rinunciare al proprio ricorso sia stata sostenuta dalla Regione, visto che comporta la copertura delle passivitĂ  senza discutere la bontĂ  del piano di successione”.
“Speriamo per i cittadini elbani che riesca l’ultimo tentativo di riscossione dei crediti, prima della prescrizione. Altrimenti i 5 milioni di debiti presunti graveranno sulle loro tasche e, forse, anche su quelle dei toscani, qualora la soluzione passasse da un intervento regionale”.