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CRISI DELLA COTTO PRATIGLIOLMI, IL M5S TOSCANA IN DIFESA DEI LAVORATORI

“Ci preoccupa – e non poco – l’annuncio del possibile licenziamento collettivo di 55 dipendenti dell’aretina Cotto Pratigliolmi, azienda attiva sin dal 1961 e oggi sull’orlo della chiusura. Siamo convinti che le istituzioni possano e debbano dare tutto il supporto necessario per giungere a una risoluzione positiva della vicenda. Per questa ragione abbiamo già presentato una mozione in consiglio regionale per far sì che la giunta faccia tutto il possibile per scongiurare la perdita di questi posti di lavoro.

Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà al gruppo dei dipendenti della Cotto Pratigliolmi, da tempo coinvolti in un percorso tortuoso. Sì, perché negli ultimi anni i lavoratori hanno sempre fatto la loro parte, così come testimoniato dal ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria e ai contratti di solidarietà. Risvolti che avranno senza dubbio inciso sulla qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie.

La situazione è difficile: i sindaci revisori dell’azienda si sono dimessi e hanno portato i libri in tribunale. Il giudice, pertanto, ha dichiarato la liquidazione della società e l’impresa dovrebbe presentare entro il Primo di ottobre un piano adatto a superare la crisi. La ventilata ipotesi di licenziamento espone i 55 lavoratori a un rischio enorme: trovare una nuova occupazione non è mai cosa semplice, figuriamoci dopo anni trascorsi a specializzarsi in un settore.

Nei prossimi giorni terremo nella dovuta considerazione la vicenda e valuteremo ulteriori passi a difesa del diritto e della dignità al lavoro”.

COLLESALVETTI, FIRENZE, LUCCA, AREZZO, LIVORNO: ECCO I PROGETTI PREMIATI DAL FACCIAMO SCUOLA

Sono 46mila gli euro frutto del taglio delle indennità e dei rimborsi dei consiglieri regionali del M5S. Stilata la classifica con oltre 3mila 200 preferenze espresse: cinque le idee risultate vincenti in Toscana. Sono cinque gli istituti scolastici risultati vincitori del bando Facciamo scuola indetto dal Movimento 5 stelle grazie al taglio di indennità e rimborsi dei consiglieri regionali. Seimila euro sono destinati al primo classificato. Diecimila euro ciascuno andranno invece agli altri 4 plessi.

Primo classificato in Toscana l’istituto secondario di primo grado Anchise Picchi di Collesalvetti con Orto in condotta, progetto che prevede la realizzazione di orti per promuovere e sviluppare l’educazione alimentare e ambientale nelle scuole.

Secondo posto per la secondaria di primo grado Barsanti di Firenze con il progetto di studio assistito pomeridiano gratuito Il tuo prof ti aiuta!

Terzo classificato l’istututo comprensivo di Gallicano a Lucca con la proposta Scuola viva e aperta, sviluppare competenze grazie alle nuove tecnologie.

Quarto posto per Scuola attiva, laboratorio scolastico di educazione al decoro, sicurezza e incisività proposto dal comprensivo Giorgio Vasari di Arezzo.

Quinta posizione per l’Iti Galileo Galilei di Livorno con Roboteam, laboratorio di programmazione e realizzazione di robot e sistemi automatizzati.

Siamo orgogliosi – spiegano i consiglieri regionali del M5S – di contribuire con i fatti al miglioramento di alcune delle nostre scuole. Siamo convinti che i giovani abbiano il diritto di vivere in un ambiente scolastico sempre più attrezzato ed efficiente. Un luogo pieno di stimoli e iniziative in grado di coinvolgere gli studenti in percorsi di crescita culturale, sociale e civica”.

L’attenzione del gruppo consiliare va anche a chi nelle scuole lavora. “Anche il personale addetto alla cura dei ragazzi deve potersi muovere in spazi adeguati a quella che è la missione formativa. Anche per questa ragione abbiamo più volte criticato la cosiddetta Buona scuola di renziana memoria, fatta di slogan e poca sostanza. Il sostegno al mondo scuola dev’essere concreto, non proclamato”. Con i 46mila euro attuali sale a 166mila il totale degli euro donati dal Movimento 5 stelle Toscana alle scuole della regione nel biennio 2017/2018.

LA QUESTIONE MORALE

In politica, così come nella vita, esistono ragioni di opportunità che vanno al di là di quelli che sono i dettami strettamente giuridici. C’è chi la chiama morale. Chi, più semplicemente, buonsenso.

Il cosiddetto giustizialismo non ha mai trovato in noi terreno fertile. Ma siamo sempre stati convinti che a ogni azione debbano corrispondere principi di adeguatezza e sobrietà.
Se è vero come è vero che per legge si è innocenti sino all’ultimo grado di giudizio, è altrettanto innegabile che i ruoli attualmente ricoperti da Ledo Gori – capo gabinetto del governatore Enrico Rossi – e da Mauro Maccari, che ci risulta ricoprire ancora un ruolo da protagonista all’interno delle commissioni concorsuali giudicanti nell’Asl Nord-Ovest stridono – e non poco – con quelle che sono le logiche di correttezza e trasparenza.

Il direttore sanitario dell’Asl Nord Ovest è stato di recente rinviato a giudizio per corruzione assieme allo psichiatra Alfredo Sbrana e, giustappunto, allo stesso Ledo Gori. Tutti questi attori continuano infatti a esercitare una funzione che riteniamo incompatibile con le loro vicissitudini giudiziarie. Ad oggi non è trapelato il minimo imbarazzo dai vertici regionali del Pd. Né una parola, né un atto sono stati spesi a riguardo. È l’ennesima dimostrazione che la questione morale non abita più dalle parti di quelli che dovrebbero essere gli eredi dello storico Partito comunista guidato da Berlinguer.
Tra l’altro, bene ricordarlo, il direttore sanitario dell’Asl Nord-Ovest è al centro di presunte irregolarità anche in un’altra selezione, quella per la direzione dell’unità operativa complessa di Oculistica negli ospedali di Pontedera e Volterra, gara che ha visto un titolato medico specialista fare ricorso.

Sarebbe opportuno, in questa fase, che le persone coinvolte facessero un passo indietro rispetto ai ruoli che ricoprono. Un segnale di sobrietà e serietà morale che apprezzeremmo.
Riteniamo altresì che la stessa Asl di competenza farebbe bene a sospendere almeno la funzione commissariale di Maccari, se ancora in essere, anche allo scopo di tutelare l’immagine pubblica della regione Toscana.
Abbiamo chiaro che in punta di diritto, fino a condanna siamo tutti innocenti. Ma ovviamente altra cosa è l’opportunità politica. Sì, perché per noi l’etica è ancora un valore. E merita di essere difeso.

OSPEDALE LOTTI, CAOS INACCETTABILE: LA GIUNTA INTERVENGA

I consiglieri del M5S Irene Galletti e Andrea Quartini: “Ora basta: pazienti e personale sanitario siano tutelati”

Caos al Lotti di Pontedera, il Movimento 5 stelle presenta una mozione in Regione Toscana.
“Troppi – spiegano i consiglieri firmatari Irene Galletti e Andrea Quartini – i problemi che si sono verificati nella gestione dei pazienti del pronto soccorso. Per questa ragione chiediamo che la giunta s’impegni in tempi brevi a dar vita ad un’analisi di quanto è avvenuto.
Mentre il direttore del Lotti evidenzia la necessità di arrivare a una migliore organizzazione – incalzano i consiglieri – dimentica di essere figura centrale proprio nel realizzare un sistema virtuoso. Sistema che sarebbe stato bene aver già costruito mediante azioni a garanzia dei pazienti e dei professionisti che lavorano al Lotti”.

Quel che è certo è che così la sanità pontederese non può andare avanti. “Il collasso del pronto soccorso – proseguono i consiglieri – con una cinquantina di persone in attesa, alcun posto a sedere e barelle disseminate ovunque non è accettabile. Sulla dotazione organica, poi, parliamo di gravi carenze che rischiano di compromettere la qualità del lavoro di chi opera all’interno del Lotti: il personale sanitario che è costretto a turni massacranti è maggiormente soggetto al pericolo di errori, piccoli e grandi. Sino a oggi l’abnegazione e lo spirito di servizio dei molti medici e assistenti che operano al Lotti ha permesso di limitare le inevitabili ricadute negative sul trattamento offerto ai pazienti. Ora basta: pazienti e personale sanitario devono essere tutelati”.

Il Movimento 5 stelle Toscana chiede dunque alla giunta regionale che siano avviate tutte quelle azioni mirate a risolvere nel breve termine le problematiche emerse e che, nel medio termine, siano sanate le mancanze strutturali quali numero di letti, barelle, personale sanitario.

 

OPERAI BEKAERT: C’È LA CASSA INTEGRAZIONE

Venerdì sarà approvato il cosiddetto decreto-Genova: lì sarà segnato anche il via libera ai fondi per la cassa integrazione dei 318 lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno.
In questo modo viene garantito il reddito ai lavoratori, così come promesso dal ministro Luigi Di Maio nelle scorse settimane. L’impegno del governo, adesso, sarà tutto concentrato nel sostenere gli sforzi di nuovi investitori che abbiano un solido progetto di sostegno e rilancio.

POLO DI OSMANNORO SARA’ TUTELATO

Visita del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco: “Livelli occupazionali e lavoro manutentivo saranno garantiti”

Questa mattina il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Michele Dell’Orco, ha visitato l’impianto dinamico polifunzionale dell’Osmannoro. Circa 400, a parere dei sindacati, i lavoratori che sarebbero a rischio ridimensionamento contrattuale.

“Nell’accordo di programma tra il nostro dicastero, quello dell’Economia e delle Finanze e Rete ferroviaria italiana – ha spiegato Dell’Orco – sono previsti investimenti per la nascita d’impianti e sistemi ferroviari di nuova concezione. Ed è in questa ottica che è in cantiere l’adeguamento degli impianti di Firenze Osmannoro. Un intervento mirato ad assicurare migliori performance e un abbassamento degli interventi di manutenzione. Ma questo – assicura il sottosegretario – non andrà in alcun modo a incidere sulla sicurezza contrattuale di ogni lavoratore: l’impianto non risentirà dell’introduzione dei nuovi treni per il servizio regionale. Anzi, il calo del lavoro di manutenzione dei vecchi convogli che saranno dismessi verrà recuperato da attività aggiuntive affini all’ingresso di altre tipologie di carrozze e di ulteriori sistemi da manutenere al meglio, nonché dall’incremento delle commesse provenienti da altre imprese”.

L’impianto dinamico polifunzionale, fiore all’occhiello della manutenzione e ingegneristica toscana e nazionale, sarà dunque preservato a pieno. “La vicinanza del governo, manifestata tramite la presenza del sottosegretario – commentano i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi e Giacomo Giannarellipone la parola fine a possibili ombre che rischiavano di addensarsi sopra l’area delle officine di Osmannoro. Con la mozione presentata poche settimane fa dal Movimento 5 stelle in Regione Toscana e approvata all’unanimità dall’assemblea chiedevamo proprio un secco no allo smantellamento di quella che è un’eccellenza. Oggi siamo felici di dare seguito a quella scelta”.

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APERTURE DOMENICALI, RIVEDERE LE NORME

“Le liberalizzazioni imposte dal governo Monti non rispondono alle esigenze del tessuto produttivo locale”: così il consigliere del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, commenta le discussioni avviate in commissione Attività produttive a Roma.
“Parlo – prosegue l’esponente del M5S – delle piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale della Toscana e che si ritrovano a dover competere in un mercato troppo condizionato dalla presenza di grandi centri commerciali che appiattiscono le peculiarità del territorio e mortificano gli sforzi di migliaia di esercenti. Ecco perché ritengo prezioso che la Regione sia custode delle linee guida su questo tema, in accordo  con quanto indicato dal parlamento”.
Vi è anche un’altra necessità che non può e non deve passare in secondo piano: quella di poter trascorrere del tempo con la propria famiglia. “L’apertura domenicale permanente di enormi centri commerciali impone un cambio nello stile di vita di migliaia di persone. Genitori che hanno il diritto di passare del tempo con i propri figli”.
Al Primo gennaio 2017 erano oltre 220 i grandi magazzini presenti nella nostra regione e 32 gli ipermercati. Realtà portate avanti da oltre 8mila lavoratori. “Ovvio, alcune deroghe dovranno essere concesse: penso – sottolinea la Galletti – alle zone ad alta concentrazione turistica e alla garanzia di determinati servizi magari tramite delle quote definite per settori merceologici”, senza dimenticare che “l’e-commerce, sempre più praticato da migliaia di toscani, è un mercato con sfumature diverse e ben più flessibili rispetto a quello tradizionale. Nel complesso credo sia dunque opportuno rivedere l’attuale sistema tenendo sempre bene a mente l’obiettivo cardine: migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

SCUOLE DELL’INFANZIA, ARRIVA LA NORMA SALVA BAMBINI

La commissione dice sì all’introduzione della tempestiva comunicazione di assenza ai genitori. Il consigliere del M5S Irene Galletti:

“Tutela aggiuntiva nel contrasto al dramma dell’abbandono in auto”

Rivisto il regolamento dedicato alla riorganizzazione dei servizi educativi per la prima infanzia. In seconda commissione passa la proposta del consigliere Irene Galletti che prevede tempestività nella rilevazione delle assenze dei bambini. Si tratta di un’accortezza che può salvare delle vite.

“La modifica contrasta il fenomeno dell’abbandono di bambini che troppo spesso vengono dimenticati in auto. Siamo consapevoli che il rischio zero non esiste: in determinati casi si parla davvero di pochi minuti di margine per agire. Ma questa soluzione è un ulteriore passo verso la tutela dei nostri figli”.

L’iniziativa presa dal consigliere Galletti è in linea con quanto annunciato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che sta lavorando sull’introduzione obbligatoria di dispositivi che dovranno essere applicati ai seggiolini per il trasporto di bambini in auto.

“Dobbiamo fare tutto quanto è in nostro potere affinché simili disgrazie siano quanto più possibile scongiurate. Chiederemo l’impegno alla Regione Toscana affinché eroghi finanziamenti in favore degli istituti che si doteranno di efficaci metodi di monitoraggio delle presenze”.

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GEOTERMIA, OLTRE AL DANNO LA BEFFA: PERSI 140 MILIONI DI EURO

Mancati incassi e nessuna politica di ampio respiro: il M5S presenta una proposta di legge

La politica messa in atto dal Partito democratico sulla geotermia in Toscana ha creato solo danni, sia in termini ambientali che economici.
Sono poco meno di 12 milioni, in media, gli euro riversati ogni anno da Enel nelle casse pubbliche in virtù della concessione a operare. Soldi corrisposti a fronte di incassi esorbitanti che superano i 400 milioni annui. A conti fatti è meno del 3 per cento sul totale. Troppo poco.
Nulla di paragonabile rispetto a settori come quello petrolifero, in cui nonostante ci si trovi davanti a spese maggiori si destinano al pubblico il 10 per cento degli incassi.
In soli cinque anni, dunque, la regione ha perso circa 140 milioni di euro. E lo ha fatto nella completa assenza di un piano di lungo periodo che fosse rispettoso dell’ambiente e della necessità di rivedere un sistema che, lo ricordiamo, è di passaggio e che dev’essere superato, così come indicato dal ministero guidato da Sergio Costa.

“Per tutte queste ragioni mentre nel Pd c’è chi s’accapiglia senza riuscire a trovare una quadra e senza garantire ai cittadini una politica lungimirante, abbiamo deciso di presentare una proposta di legge chiara”. 

LA PROPOSTA

Anzitutto, chi utilizza la risorsa geotermica deve dare più soldi alla Regione: “portare il contributo di concessione almeno al pari di quanto viene saldato da chi sfrutta il petrolio ci pare un’operazione doverosa e di buonsensoQuesto ci permetterà d’incassare oltre 28 milioni di euro in più ogni anno”. In secondo luogo è indispensabile dar vita a una gara pubblica di livello europeo fondata su criteri di premialità per chi investe in interventi sulla riduzione dell’impatto ambientale e di Co2, sulla captazione e redistribuzione della risorsa calore con la reiniezione di fluido e gas geotermico a garanzia delle zero emissioni.
“Intendiamo anche offrire vantaggi alle imprese che saranno pronte a lavorare sulla geotermia nel pieno rispetto del miglioramento paesaggistico della rete elettrica con accortezze su impatto visivo e ambientale. La geotermia copre circa il 3 per cento della richiesta elettrica nazionale. E la Toscana, con l’area tra l’Amiata e ampie zone tra Pisano, Senese e Aretino ne sono luogo cardine. È anche per questa ragione che la politica regionale ha il dovere d’intervenire con proposte concrete, realizzabili e trasparenti”.

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IL M5S DIFENDE I VALORI COSTITUZIONALI PREVISTI NELLO STATUTO TOSCANO

C’è chi vorrebbe abrogare l’articolo 3 comma 6 dello Statuto. Una proposta arrivata in prima commissione che mira a indebolire le politiche regionali volte a favorire, nel rispetto del dettato costituzionale, l’integrazione.

“In concreto vorrebbe dire togliere la voce, ad esempio, per i referendum consultivi a chi, pur straniero, risiede e paga tasse da almeno cinque anni in Toscana”.

L’atto su cui si è aperta un’accesa dialettica, a prima firma Elisa Montemagni (Lega), è inaccettabile “in quanto confonde o strumentalizza il significato semantico della parola straniero: cioè colui che vive e risiede nel nostro Paese senza averne la cittadinanza”.

Il consigliere del Movimento sottolinea anche il pericolo che questa come altre proposte di modifica statutaria possano essere solo strumenti per confondere i cittadini alimentando una sorta di guerra tra poveri.

“Invito tutti a non scherzare con i princìpi fondanti la nostra carta costituzionale e statutaria. Proseguire su questa linea significherebbe perdere il contatto con la realtà delle cose, con una società che è e dev’essere plurale, libera, coesa. Ma soprattutto significherebbe tradire i valori toscani che hanno fatto dell’accoglienza la propria identità. Il Movimento 5 stelle, che mi onoro di rappresentare, difenderà sempre lo stato di diritto e la dignità delle persone di qualunque razza, religione, sesso esse siano così come afferma la nostra Costituzione”.

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