
“Presenteremo un atto alla prima seduta utile per ribadire la promessa fatta ai cittadini: la nave via entro il 2026, come da accordi.”
“Piombino è stata generosa: ha sopportato, con spirito di sacrificio e responsabilità, una scelta imposta dall’alto, quella del rigassificatore. Lo ha fatto nonostante chiedesse tutt’altro: il rilancio delle acciaierie, nuove prospettive occupazionali e infrastrutture sicure, a partire dalla messa in sicurezza dell’Aurelia, arteria fondamentale che collega la città al resto della Toscana e al Lazio. Ora che la campagna elettorale è finita le forze politiche confermino le promesse in un impegno formale.”
Lo dichiara Irene Galletti, coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle Toscana, annunciando la presentazione di un atto nella prima seduta utile del nuovo Consiglio regionale per impegnare l’Assemblea a rinnovare la promessa fatta ai cittadini di Piombino e alla Toscana: la rimozione del rigassificatore entro il 2026, come previsto dagli accordi con il Governo.
“Durante la campagna elettorale – prosegue Galletti – tutte le forze politiche, da destra a sinistra, hanno garantito che la permanenza del rigassificatore sarebbe terminata nei tempi stabiliti. Ora che le urne sono chiuse, è il momento dei fatti. Il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario all’impianto e alla sua collocazione in Toscana, sarà garante di quella promessa e chiederà al nuovo Consiglio di pretendere dal Governo il rispetto degli impegni presi.”
L’iniziativa arriva all’indomani delle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ha ribadito che “se si trovano alternative non ne faccio una questione ma devono essere alternative economicamente sostenibili”, lasciando intendere la possibilità di una proroga, se non addirittura la permanenza dell’impianto. “Una posizione ambigua e inaccettabile – commenta Galletti – i patti sono siglati e la questione economica doveva essere valutata a suo tempo dai vari attori della vicenda, da Draghi che ha poi passato il testimone a Meloni, fino a Snam che era consapevole della situazione. Certe dichiarazioni contrastano apertamente con quanto espresso dagli stessi candidati alla presidenza della Regione Toscana, da Giani allo stesso Tomasi che siederà anche lui in Consiglio, fino a Bundu, tutti contrari alla proroga della permanenza della nave di Snam in porto. È ora che dalle parole si passi a un atto politico chiaro e vincolante che confermi quanto promesso in campagna elettorale”, conclude la cinquestelle.