Parte ufficialmente l’ultima fase della raccolta firme per il Referendum consultivo sulla sanità toscana, promosso dal Comitato Referendario Sanità Toscana 2025. L’appuntamento è per mercoledì 4 giugno, dalle ore 15.00 alle 18.00, presso la Sala EXPO del Palazzo del Consiglio Regionale, in Via de’ Pucci 16 (angolo Via Cavour, Firenze), dove saranno distribuiti i nuovi moduli ufficiali.

“Completiamo la più importante partecipazione popolare dell’ultimo decennio”, dichiarano i promotori. “Abbiamo pensato a un referendum, abbiamo scritto il quesito, raccolto le firme, superato il vaglio del Collegio di Garanzia e ottenuto la pubblicazione sul BURT. Ora siamo finalmente pronti a distribuire i nuovi moduli per concludere la raccolta”.

Il referendum, sostenuto da una vasta rete di comitati civici e forze politiche, intende rafforzare la sanità pubblica e territoriale in Toscana, riportando al centro il principio costituzionale della tutela della salute come bene primario e universale.

Tra i primi sostenitori, il Movimento 5 Stelle Toscana, con la capogruppo regionale Irene Galletti e il deputato e medico Andrea Quartini, che affermano:

“Nel 2015 ci siamo espressi in modo critico verso la riforma che ha portato all’accentramento delle ASL. A dieci anni di distanza, riteniamo che le difficoltà evidenziate – liste d’attesa sempre più lunghe, servizi territoriali indeboliti, rilievi della Corte dei Conti – confermino la necessità di una riflessione condivisa sul modello organizzativo della nostra sanità. Questo referendum rappresenta uno strumento democratico per restituire voce ai cittadini e avviare un percorso di riavvicinamento tra il sistema sanitario e i territori.”

A tutto questo si aggiunge una responsabilità ancora più ampia, che riguarda le scelte operate a livello nazionale: negli ultimi anni, il governo Meloni ha progressivamente ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica, preferendo investire in altri settori, come quello militare. La recente proposta di scorporare le spese per la difesa dal Patto di Stabilità europeo è solo l’ultima conferma di questa impostazione.

Noi crediamo, invece, che sia la salute a dover essere messa al riparo dai vincoli di bilancio. Il referendum è anche questo: un segnale forte, per ribadire che la sanità pubblica non è un costo da contenere, ma un diritto da garantire, in modo equo e vicino ai bisogni delle persone.”

Il Comitato invita tutta la cittadinanza, le associazioni, i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni locali a partecipare attivamente: firmare è un gesto concreto per difendere il diritto alla salute e contribuire a una sanità più giusta, accessibile e radicata nei territori.