Ringraziamo Ettore Squillace Greco, da cui tutto è partito, il Servizio Centrale Operativo e la Procura di Firenze per l’operazione “China Truck”. Un colpo al cuore della mafia cinese, che ne esce decapitata, e per questo una boccata d’ossigeno per imprese e cittadini onesti danneggiati dalla sua presenza territoriale.

Certo leggere che Prato è diventata la capitale europea della mafia cinese a noi pare un segnale evidente e preoccupante, la conferma di quanto diciamo da anni: le istituzioni, la politica, e quindi qui soprattutto chi è maggioranza quindi il PD, hanno sicuramente sottovalutato la presenza delle organizzazioni criminali nella nostra regione.

Proprio Biffoni, sindaco di Prato che ieri plaudeva giustamente alla Procura per l’operazione, nel 2013 attaccò il Procuratore nazionale antimafia perché aveva osato allertare tutti delle infiltrazioni mafiose a Prato dove si stavano consolidando i rapporti tra camorra e malavita cinese.

Ma è soprattutto il PD regionale che continua a dormire e lo dimostra da il voto contrario da loro espresso in compagnia col centrodestra sulla nostra proposta di istituire una Conferenza Permanente Antimafia in Consiglio regionale. Vogliono farci fare la fine dell’Emilia e della Lombardia? Per noi è inaccettabile.

Ricordo che la presenza della malavita organizzata in Toscana inquina il tessuto produttivo, distorce mercati e quindi danneggia le imprese oneste, senza dimenticare il tema usura e l’infiltrazione negli appalti pubblici. Gli enti locali non hanno gli strumenti per difendersi per questo serviva un supporto regionale nella circolazione delle informazioni, nella sensibilizzazione sul comprendere quali sintomi ci dicono che la mafia c’è e va fermata prima che sia entrata in circolo. Ma per il PD va già tutto bene così, da due anni non nominano nemmeno i membri dell’Osservatorio sulla legalità e si accontentano di fare qualche dichiarazione alla presentazione del Rapporto commissionato alla Normale di Pisa sulla presenza della mafia in Toscana. Dichiarazioni che, viste le pagine del rapporto, fanno forse alla cieca e per pro forma.

Sulla presenza della mafia in Toscana siamo all’allarme rosso. O si alzano le difese immunitarie o sarà troppo tardi. Continuiamo a dirlo, a scuotere tutti i livelli istituzionali. Speriamo qualcuno si svegli dal torpore” conclude bianchi.