“Abbiamo scelto di non partecipare al voto sulla Proposta di Legge 249 perché, pur condividendo l’obiettivo di riorganizzare il sistema di assistenza, riteniamo che il testo approvato sia debole nei contenuti e manchi delle condizioni necessarie per incidere concretamente sulla vita delle persone. La legge infatti si basa su un principio di neutralità finanziaria, senza prevedere risorse aggiuntive, e questo rende la riforma inevitabilmente insufficiente a coprire le reali necessità degli aventi diritto” – dichiara Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.

“Mancano risorse strutturate, tempi certi per la presa in carico, una definizione chiara di come deve agire un case manager, e il Terzo Settore resta ai margini della governance. Il rischio è che, anziché semplificare, questa riforma accentui le disuguaglianze e aumenti il carico burocratico sui cittadini. Inoltre, la decisione di aggiornare il Consiglio regionale solo ogni tre anni – e non più ogni anno – indebolisce il monitoraggio sull’attuazione della legge”.

“La nostra è stata una scelta di responsabilità e coerenza: un segnale politico chiaro per non legittimare una riforma incompleta e priva di reali garanzie. Continueremo a lavorare affinché la Regione si doti di strumenti concreti, risorse adeguate e un modello realmente centrato sulla persona”, conclude Galletti.