I problemi di sicurezza urbana si configurano come fenomeni complessi ed articolati che si sviluppano in contesti metropolitani e territoriali di vario tipo e che pertanto la gestione di un fenomeno tanto complesso deve declinarsi in una serie di azioni e di strategie territoriali di ampio respiro, partendo dal presupposto che la sicurezza è un valore collettivo, un elemento fondamentale sul quale costruire il ventaglio delle attività sociali ed economiche.

Ad oggi il personale di pubblica sicurezza chiamato a dover gestire – con un personale alquanto ridotto – le piĂą varie forme di tutela della legalitĂ  ha numerose e gravi difficoltĂ  di gestione del quotidiano. Lo abbiamo detto e ripetuto piĂą volte, a tutti i livelli istituzionali, restando inascoltati.

In tutta la Toscana nell’ultimo periodo si sono verificati innumerevoli fatti di cronaca, recenti e meno recenti, che hanno messo in evidenza un serio problema relativo al mantenimento costante ed efficace dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Le questioni legate alla sicurezza devono diventare una prioritĂ  anche regionale.

Serve maggiore impegno finanziario e maggior personale a sostegno di una strategia rapida ed efficiente di attuazione delle politiche atte al mantenimento dell’ordine e della sicurezza sul territorio.

Prendiamo atto che pubblicamente il Presidente della Regione Toscana ha proposto l’assunzione di almeno 20mila poliziotti di quartiere in tutta Italia, finanziando l’operazione attraverso la regolarizzazione del lavoro nero e dunque attraverso anche la lotta al lavoro irregolare.

Ci sembra tardiva come presa d’atto, dopo anni di nostre azioni a riguardo cadute nel vuoto, come la nostra mozione 788 respinta dall’aula consiliare un anno fa. Ma vogliamo vedere se queste parole diventano fatti e abbiamo protocollato una mozione al voto nel prossimo consiglio regionale per verificarlo.

Insieme a questo abbiamo voluto mettere la questione degli Ispettori del LAvoro. La nuova Agenzia Unica per le ispezioni del lavoro denominata “Ispettorato nazionale del lavoro”, che si occupa anche della lotta al lavoro irregolare, “ad oggi, è una scatola vuota, senza risorse e senza senso”.

Secondo i lavoratori, infatti, l’Agenzia unica verserebbe in condizioni operative e organizzative critiche: scarse risorse ministeriali in termini di strumentazione informatica e banche dati, mancanza di una idonea copertura assicurativa per i rischi oggettivi connessi alla funzione ispettiva, necessitĂ  di ampliare il personale e di garantire una formazione adeguata e un generale miglioramento delle condizioni professionali ed economiche.

In un simile contesto si rischia un inesorabile affossamento dell’attività ispettiva dell’Agenzia, in un territorio che richiederebbe invece un particolare sforzo per contrastare una sempre più diffusa illegalità economica, presente in particolare nell’area metropolitana fiorentina ma non solo.

Questo nonostante che grazie all’impegno profuso dagli stessi lavoratori l’attivitĂ  dell’Agenzia appaia ancora performante.

Per questo, nel nostro atto di indirizzo abbiamo anche indicato l’impegno per la giunta ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, affinchĂ© gli Organi competenti provvedano ad un immediato e notevole incremento sia del personale di Polizia destinato a garantire e tutelare la sicurezza dei cittadini, sia del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, al fine di potenziarne le capacitĂ  ispettive e di lotta all’illegalitĂ  nel lavoro.