Ieri la Cgil ha proclamato uno sciopero a San Miniato per protestare contro le decisioni della giunta locale, guidata dal Partito Democratico. Lo sciopero mirava a fare chiarezza e a difendere i diritti e la dignità di sette lavoratrici e lavoratori, impiegati in appalto da una cooperativa per il servizio di archivio e biblioteca nella struttura di via De Amicis. I locali sono stati chiusi parzialmente dopo il sopralluogo dei Vigili del Fuoco, chiamati per esaminare le condizioni della struttura dopo che l’amministrazione comunale ha ignorato per oltre due settimane la richiesta urgente di un tavolo di confronto sulla sicurezza con le parti sociali. Adesso queste persone rischiano di perdere il proprio posto di lavoro solo per aver chiesto sicurezza e tutela della propria salute. Tutto questo è inaccettabile!” 

A dichiararlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, che precisa: “Sono stata sul posto per esprimere la solidarietà del Movimento 5 Stelle e per condurre un sopralluogo che mi ha permesso di approfondire la situazione. Il partito che governa il Comune di San Miniato, così come la nostra Regione, dovrà fornire una spiegazione chiara ed esauriente riguardo alle motivazioni che hanno condotto alla fine di un appalto ventennale. È importante che tutti i cittadini vengano informati sulle circostanze che hanno portato alla cancellazione improvvisa di questo servizio. Inoltre, provvederò ad aggiornare personalmente il Prefetto di Pisa sull’evoluzione di questa vicenda.

Per Galletti “Sarebbe ingenuo derubricare al caso una complessa catena di eventi, quando date e documenti lascerebbero intendere tutt’altro. Il fatto che fosse prevista una nuova gara di affidamento del servizio è testimoniata dalla Delibera di Consiglio Comunale n. 67 del 20 dicembre 2023, che ha approvato il Documento Unico di Programmazione 2024-2026, nel quale non viene contemplata l’internalizzazione dei servizi archivistici e bibliotecari. Mentre i 3 istruttori chiamati in causa per la presunta volontà di internalizzare il servizio, in realtà reintegrano delle posizioni interessate da pensionamento, come testimoniato dal Piano integrato di attività e organizzazione, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 26 il 12 marzo scorso. Poi in data 11 marzo 2024 viene pubblicata l’Ordinanza di chiusura dell’immobile di Via De Amicis per inagibilità, questo dopo il sopralluogo dei Vigili del fuoco che hanno riscontrato notevoli criticità rispetto alle quali, la successiva Ordinanza del 18 marzo che imputa la chiusura all’avvio di un processo di digitalizzazione, lascia perplessi. Ma l’evento più significativo si verifica il 19 marzo, quando con la Delibera di Giunta Comunale nr. 31, dal 1° giugno 2024 – data successiva alla scadenza dell’appalto – con poche righe viene impostata la gestione diretta della Biblioteca Luzi di San Miniato, rivoluzionando di fatto la gestione del servizio e chiudendo la porta alle 7 lavoratrici e lavoratori.”

“Un tempismo che evidenzia una serie di responsabilità che devono essere chiarite innanzitutto a livello politico.” incalza la Cinquestelle. “Il fatto che le prime segnalazioni dei dipendenti in materia di sicurezza e salute precedono di anni le ultime richieste avanzate da Cgil, suggerisce che il cambiamento di atteggiamento di questa amministrazione comunale sia emerso solo dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco e di altri soggetti preposti ai controlli. Già questo giustificherebbe un intervento da parte della dirigenza regionale e nazionale del Partito Democratico, che si dichiara progressista sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza, ma che rimane in silenzio di fronte a questi eventi. Tuttavia, San Miniato è anche la città di origine del Presidente Eugenio Giani, con il quale ho condiviso numerosi momenti istituzionali significativi e molte proposte politiche riguardanti la sicurezza e i diritti dei lavoratori – ricorda la consigliera regionale -, soprattutto dopo la tragedia dell’Esselunga di Firenze. A questo proposito, chiedo al Presidente di condividere con i suoi concittadini quale sia la sua posizione su questa vicenda e quali soluzioni può mettere in campo per una positiva risoluzione per le lavoratrici e per i lavoratori coinvolti.” Conclude Galletti.