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Piano Sociale e Sanitario Regionale, Galletti (M5S): “Serve un cambio di passo sulla Sanità territoriale, sulla Prevenzione e sulle disuguaglianze”

“Il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2024-2026 rappresenta uno sforzo di pianificazione importante, ma su alcune criticità strutturali – come la carenza di personale nelle Case della Comunità (attualmente solo il 7% è pienamente operativo), la mancata valorizzazione dei medici di base e degli infermieri territoriali, o il divario crescente tra aree urbane e periferiche – ci saremmo aspettati scelte più incisive e strumenti operativi più concreti,“ Così Irene Galletti, Capogruppo del M5S Toscana a margine della discussione relativa al PSSIR che si è tenuta oggi in Consiglio Regionale.

“Negli anni, anche attraverso confronti istituzionali e documenti programmatici, il Movimento 5 Stelle ha avanzato proposte dettagliate e realizzabili: dall’effettiva attuazione della “sanità d’iniziativa” per l’assistenza ai malati cronici,  al riconoscimento del ruolo del Terzo Settore tramite misure fiscali di incentivo, fino a un sistema di tutela che assicuri l’accesso alle cure nei tempi previsti, anche attraverso il privato convenzionato ma con costi a carico del servizio sanitario. Rimane inoltre marginale l’attenzione alla prevenzione, che dovrebbe essere il fulcro di una sanità pubblica moderna: investire nella diagnosi precoce, nello sport come strumento di salute e nell’educazione sanitaria diffusa significa ridurre disuguaglianze e costi a lungo termine, ma il Piano non compie quel salto di qualità necessario,” conclude Galletti.

Consiglio Regionale, Galletti (M5S): “Tutti i nostri timori si sono realizzati. Toscana Aeroporti si sottrae al confronto: la Regione deve riprendere il controllo pubblico”

“Tutti i nostri timori per i lavoratori e per i servizi aeroportuali si sono purtroppo realizzati. Avevamo previsto che la frammentazione societaria e la rinuncia al controllo pubblico da parte della Regione Toscana avrebbero aperto la strada a peggioramenti nelle condizioni di lavoro. Oggi ne abbiamo la conferma: contratti differenziati per mansioni identiche, investimenti assenti, attrezzature obsolete e, soprattutto, la totale indisponibilità di Toscana Aeroporti al confronto istituzionale”.

A intervenire è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della risposta dell’Assessora Alessandra Nardini all’interrogazione M5S sul sistema aeroportuale toscano.

“Il fatto che un soggetto privato, che beneficia di dividendi milionari e di un traffico passeggeri in forte aumento, rifiuti oggi persino di presentarsi a un tavolo convocato dalla Regione è inaccettabile. È la dimostrazione che i servizi pubblici strategici non possono essere lasciati in mano esclusiva al mercato. Il profitto viene prima di tutto, mentre i diritti dei lavoratori vengono sistematicamente sacrificati”.

“Questa situazione è figlia della scelta politica, compiuta negli anni passati, di cedere la maggioranza pubblica in Toscana Aeroporti – continua Galletti –. Oggi la Regione si trova con una quota residuale del 5%, senza reali strumenti per intervenire. È arrivato il momento di ripensare il modello di gestione del sistema aeroportuale, a partire dal recupero di un controllo pubblico efficace”.

“Non possiamo accettare che in Toscana si sviluppi un sistema aeroportuale che produce utili per pochi e precarietà per molti. La Giunta utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione, anche politici, per invertire questa rotta. Questa vicenda – conclude Galletti – sia un monito per il futuro: ogni volta che si rinuncia al pubblico, a perderci sono i lavoratori e i cittadini”.

Corte dei Conti, Galletti (M5S): “Giudizio di parificazione evidenzia criticità superabili con una chiara visione politica. Quello che serve è un cambio di passo su Sanità, Ambiente e PNRR”

“Il giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2024 restituisce un quadro complesso, con elementi di continuità ma anche criticità persistenti. Una valutazione che, pur nella sua sobrietà istituzionale, richiama la politica regionale a una responsabilità condivisa. La Toscana non può permettersi ulteriori inerzie, proprio mentre cresce in modo costante la domanda di servizi pubblici qualificati”, dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

Sulla sanità Galletti richiama la necessità di un cambio di paradigma: “Il sistema sanitario toscano ha bisogno di una riorganizzazione profonda, che superi la logica della gestione emergenziale per puntare su una visione strategica e di lungo periodo. Nei prossimi anni aumenteranno sia la complessità che i costi dei servizi sanitari, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. Se non si interviene per tempo, il rischio è un indebitamento strutturale che comprometterebbe la tenuta del sistema. Serve quindi ripensare l’organizzazione dell’offerta, semplificare l’accesso alle cure e rafforzare la sanità territoriale, per garantire equità e sostenibilità.”

Galletti conclude con un affondo al Governo centrale: “In questo scenario, il Governo Meloni potrebbe offrire un contributo concreto destinando maggiori risorse alla sanità pubblica, anziché rincorrere la spesa militare. Scaricando tutto l’onere della crescente domanda di servizi sulle Regioni, si otterrà solo il risultato di una privatizzazione sempre più spinta della sanità pubblica, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta in termini di accessibilità e uguaglianza.”

Galletti sottolinea anche l’urgenza di riformare il modello di finanziamento dell’Arpat: “Non è coerente che un ente con competenze prevalentemente ambientali continui a essere finanziato tramite il bilancio sanitario. È necessaria una programmazione trasparente all’interno del bilancio ordinario, nel rispetto dei LEPTA, e un impegno attivo della Regione Toscana in Conferenza Stato-Regioni per promuovere un confronto nazionale sul ruolo e il futuro delle agenzie ambientali regionali, che devono poter operare con massima autonomia rispetto al loro ruolo, e con strumenti adeguati.”

Particolarmente preoccupante, infine, il quadro relativo al PNRR: a fronte di 238,58 milioni di euro assegnati alla Toscana con scadenza entro il 2024, risulta concluso solo il 37,91% degli interventi. “Questi dati – avverte Galletti – impongono una riflessione seria. Le risorse ottenute con determinazione dal Presidente Giuseppe Conte in sede europea, pari a 194,4 miliardi a livello nazionale tra sovvenzioni e prestiti, rappresentano un’opportunità storica. Sprecarla per ritardi autorizzativi o inefficienze amministrative sarebbe imperdonabile. La Toscana deve accelerare, con senso delle istituzioni e visione strategica.”

UE: Galletti (M5S), “Tagli all’agricoltura colpiranno duramente la Toscana, Fitto responsabile del disastro MFF”

“Con il nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea (MFF 2028-34) si consuma un disastro per l’Italia: la riduzione del 30% dei fondi della Politica Agricola Comune e di Coesione porterà il nostro Paese da beneficiario netto a contributore netto. Il risultato concreto è: meno investimenti per le Regioni, per il mondo agricolo e per i territori più fragili, compresa la Toscana rurale.”

Lo dichiara Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, che rilancia le preoccupazioni espresse dal capodelegazione M5S al Parlamento Europeo Pasquale Tridico.

“Questa non è un’opinione: è un fatto numerico, documentato e denunciato anche in sede europea. A fronte di questi tagli, il Governo Meloni non solo tace, ma avalla un’impostazione che sposta risorse vitali verso capitoli come il riarmo, ignorando del tutto i settori che garantiscono sicurezza alimentare, sviluppo e coesione sociale.”

Il commissario Raffaele Fitto aveva il compito di difendere gli interessi italiani. Al contrario, si sta assumendo la responsabilità politica della più grave riduzione di fondi per l’Italia dalla nascita dell’Unione: un fallimento che porterà la sua firma. Il Movimento 5 Stelle chiede che la Regione Toscana alzi la voce in tutte le sedi, per difendere risorse fondamentali che sostengono migliaia di imprese agricole e progetti locali,” conclude Galletti.

Direttissima Roma-Firenze, M5S: “Salvini Ministro delle opere inutili. Il Governo penalizza i pendolari, la Toscana paga ancora”

Anche la Toscana si troverà ad affrontare i primi disagi tra il 18 e il 23 luglio, quando 18 treni regionali e 2 Intercity saranno dirottati sulla linea lenta per i lavori nella Galleria San Donato. Ma questo è solo l’inizio. Dal 1° gennaio 2026 diventerà operativo il provvedimento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) che obbligherà tutti i treni regionali e interregionali a lasciare la linea Direttissima Roma-Firenze per trasferirsi sulla linea lenta, allungando tempi di percorrenza e aggravando i disservizi per migliaia di pendolari toscani.

“Sono anni che subiamo ritardi cronici, corse cancellate senza preavviso e disagi che incidono ogni giorno sulla vita di studenti e lavoratori. Come Movimento 5 Stelle Toscana non chiediamo miracoli, ma almeno viaggi dignitosi e puntuali. È ora che il trasporto regionale venga riconosciuto come un servizio pubblico essenziale, non come una voce marginale di bilancio”, dichiarano Riccardo Ricciardi, Capogruppo M5S alla Camera, Andrea Quartini, Deputato M5S, Irene Galletti, Presidente Gruppo M5S Toscana, e Tommaso Pierazzi, Coordinatore provinciale del M5S aretino.

“Il problema è politico, prima ancora che tecnico. Mentre si tagliano i servizi ai cittadini, il Ministro Matteo Salvini si ostina a inseguire progetti faraonici e inadeguati. È a pieno titolo il Ministro delle opere inutili: parla di grandi infrastrutture come la stazione Medioetruria – costosissima e scollegata dal tessuto reale della mobilità – ma ignora completamente chi ogni giorno prende il treno per andare a scuola o al lavoro. La verità è che questo governo tratta i pendolari come cittadini di serie B.”

“È il momento di cambiare rotta – concludono – e ascoltare davvero i territori. Serve un piano straordinario per il trasporto ferroviario regionale, e servono investimenti su ciò che migliora la vita delle persone, non sulle promesse elettorali senza futuro.”

Aeroporti toscani, Galletti (M5S): “Handling aeroportuale, la Regione non resti a guardare: servono garanzie per lavoratori e passeggeri”

“Condizioni di lavoro penalizzanti, carenza di mezzi, disorganizzazione strutturale e violazioni contrattuali sistematiche: è il quadro allarmante denunciato dalle principali sigle sindacali nei servizi di handling degli scali di Firenze e Pisa. La Regione Toscana non può limitarsi a osservare: serve un’assunzione di responsabilità politica per garantire condizioni dignitose ai lavoratori e un servizio efficiente e sicuro per i passeggeri.”

Lo dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, annunciando la presentazione di un question time alla prossima seduta dell’Assemblea toscana, con cui chiede alla Giunta quali misure intenda adottare di fronte alla vertenza aperta nel comparto aeroportuale.

Il problema nasce dalla crescente frammentazione nella gestione dei servizi – spiega Galletti –. Il cosiddetto ‘spezzatino aeroportuale’, denunciato dalle sigle sindacali e alimentato dalla moltiplicazione degli appalti, ha generato una pericolosa corsa al ribasso, con ricadute dirette su lavoratori e passeggeri. A farne le spese sono la qualità del servizio, la sicurezza e gli investimenti. Un modello ormai insostenibile, che proprio in alta stagione mostra con evidenza tutte le sue criticità.”

Galletti conclude chiedendo alla Regione di riaprire con urgenza un confronto istituzionale con Toscana Aeroporti e le aziende coinvolte: “Non si può tollerare che in uno scenario di profitti record si continui a negare diritti fondamentali, premi di produzione e tutele contrattuali ai lavoratori. È il momento di agire per ristabilire regole chiare, rispetto e dignità nel lavoro aeroportuale.”

Sanità, Galletti (M5S): “A Volterra scelta sbagliata. Il territorio va ascoltato, la sanità pubblica difesa con i fatti”

“Il declassamento della Dialisi di Volterra a Centro ad Assistenza Limitata è una scelta che indebolisce ulteriormente un presidio sanitario già provato da anni di ridimensionamenti. È un errore che va corretto”, dichiara Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

“Da troppo tempo – prosegue – comitati, cittadini e operatori sanitari lanciano un appello chiaro: basta tagli ai servizi essenziali. Ridurre l’assistenza medica, limitare la presenza del nefrologo, affidarsi al solo teleconsulto e dirottare le urgenze su Pontedera significa allontanare il diritto alla salute da chi vive nelle aree interne. Un territorio come quello di Volterra non può essere lasciato indietro.”

“Siamo sempre stati al fianco di chi difende con determinazione il proprio ospedale, e continueremo a farlo”, sottolinea Galletti. “Adesso serve riaprire un confronto serio con il territorio e valutare ogni possibilità per ristabilire una presenza sanitaria adeguata e continuativa. Non possiamo permettere che questa decisione diventi un precedente.”

“La Regione – conclude – ha tutti gli strumenti per tornare sui propri passi e dare un segnale concreto di attenzione. Non servono parole, servono scelte coraggiose. Il Movimento 5 Stelle continuerà a portare queste istanze nelle istituzioni con fermezza, coerenza e senso di responsabilità.”

Rigassificatore, mozione approvata: ora il Governo rispetti gli impegni presi con Piombino

Approvata in Consiglio regionale la mozione presentata dal M5S, e sottosrcitta anche dal PD, in merito al trasferimento del rigassificatore e di Piombino

“L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale è un atto politico forte e necessario:un messaggio chiaro al Governo Meloni, che gli impegni con i territori non si cancellano per convenienza elettorale o per propaganda di partito. Il trasferimento del rigassificatore di Piombino entro luglio 2026 non è una promessa, ma un accordo ufficiale, sottoscritto dal precedente Governo e da Snam. Piombino ha accettato con senso di responsabilità un sacrificio pesante, basato su impegni precisi e a tempo determinato. Eppure, in occasione delle recenti elezioni regionali in Liguria, esponenti dell’esecutivo – come il viceministro leghista Edoardo Rixi – e lo stesso Marco Bucci, nuovo Presidente della Regione Liguria, hanno rimesso in discussione quell’accordo, affermando che il rigassificatore non sarà spostato in Liguria. Una presa di posizione dettata esclusivamente da logiche di consenso locale, che smentisce l’intesa firmata dal loro stesso predecessore Giovanni Toti, anch’egli espressione della destra di governo. Comprendiamo le legittime preoccupazioni dei cittadini di Vado Ligure, ma è l’incoerenza del centrodestra a creare confusione e tensioni tra territori. Così facendo, si tradisce non solo Piombino, ma anche la serietà delle istituzioni e la credibilità dello Stato. Adesso spetta proprio alla destra individuare una soluzione alternativa: la Toscana ha già fatto la sua parte. L’impianto deve essere spostato, senza proroghe, come stabilito”. Così Irene Galletti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale.

Legge su assistenza disabilità e anziani, Galletti (M5S): “Serve una riforma vera con risorse adeguate, non una cornice vuota”

“Abbiamo scelto di non partecipare al voto sulla Proposta di Legge 249 perché, pur condividendo l’obiettivo di riorganizzare il sistema di assistenza, riteniamo che il testo approvato sia debole nei contenuti e manchi delle condizioni necessarie per incidere concretamente sulla vita delle persone. La legge infatti si basa su un principio di neutralità finanziaria, senza prevedere risorse aggiuntive, e questo rende la riforma inevitabilmente insufficiente a coprire le reali necessità degli aventi diritto” – dichiara Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.

“Mancano risorse strutturate, tempi certi per la presa in carico, una definizione chiara di come deve agire un case manager, e il Terzo Settore resta ai margini della governance. Il rischio è che, anziché semplificare, questa riforma accentui le disuguaglianze e aumenti il carico burocratico sui cittadini. Inoltre, la decisione di aggiornare il Consiglio regionale solo ogni tre anni – e non più ogni anno – indebolisce il monitoraggio sull’attuazione della legge”.

“La nostra è stata una scelta di responsabilità e coerenza: un segnale politico chiaro per non legittimare una riforma incompleta e priva di reali garanzie. Continueremo a lavorare affinché la Regione si doti di strumenti concreti, risorse adeguate e un modello realmente centrato sulla persona”, conclude Galletti.

 

Monte Altissimo, presentata interrogazione in Regione. Galletti (M5S):“ Perché ancora nessuna elezione per l’ASBUC? I cittadini devono tornare protagonisti nella gestione dei beni collettivi”

“Ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiarire perché, nonostante siano passati anni dal riconoscimento formale dell’ASBUC della Montagna di Seravezza, non siano ancora state convocate le elezioni per il suo organo rappresentativo. Non possiamo permettere che cittadini aventi diritto, restino esclusi da un passaggio essenziale di democrazia, proprio mentre si decide il destino di centinaia di ettari di terre collettive.”

Così Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana, che interviene sulla vicenda che riguarda l’ASBUC delle frazioni montane di Seravezza (Azzano, Basati, Giustagnana, Minazzana, Cerreta S. Antonio e Riomagno) e la controversa ipotesi di accordo tra il Comune e la società Henraux Spa.

“Con la mia interrogazione – prosegue Galletti – chiedo alla Regione quali ostacoli abbiano impedito finora l’elezione dell’ASBUC e quali azioni intenda intraprendere per rimuoverli e garantire finalmente ai cittadini questo diritto previsto per legge.”

Al centro del contenzioso, infatti, vi è la possibile cessione alla Henraux Spa di oltre 1,9 milioni di metri quadrati di terreni montani, tra cui una parte significativa del Monte Altissimo, già riconosciuti da sentenza come beni collettivi occupati senza titolo.

“Un tentativo di conciliazione così delicato – incalza Galletti – non può prescindere dalla legittima rappresentanza delle comunità locali. Strumenti anacronistici, come l’estrazione a sorte di volontari, non possono sostituire elezioni regolari e trasparenti, già previste dalla normativa vigente. Serve ripristinare la piena sovranità popolare nella gestione del patrimonio collettivo e permettere all’ASBUC di funzionare come previsto dalle norme,” conclude Galletti.