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Fine vita, Galletti (M5S): “Da Roma un testo sbagliato. Difendiamo il modello toscano e il diritto di scegliere fino alla fine”

“Quello approvato in Senato non è un passo avanti, è un passo falso. Il testo sul fine vita, calato dall’alto dalla maggioranza delle destre, non rispetta la volontà delle persone, ma riduce quanto disposto dalla Corte Costituzionale e marginalizza il Servizio sanitario pubblico. Così non si tutelano i diritti: si calpestano”. Lo dichiara Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana

Secondo Galletti, il testo licenziato dalle commissioni “trasforma il fine vita in un percorso obbligato, in cui le cure palliative vengono imposte per legge, e le decisioni sono affidate a un comitato nazionale nominato dal governo. Un organismo che rischia di politicizzare scelte che dovrebbero restare in ambito scientifico, libere da pregiudizi ideologici, ma soprattutto vicine ad un servizio sanitario regionale. È un’impostazione burocratica, distante dalle persone, e profondamente disumana”.

La Toscana, sottolinea la capogruppo M5S, ha tracciato una strada diversa: “Abbiamo affrontato il tema con serietà, equilibrio e rispetto per la dignità individuale. Il nostro è un modello che recepisce le istanze della società civile e le indicazioni della Consulta, in cui la sanità pubblica accompagna, non impone. Un esempio che Roma dovrebbe guardare con attenzione, non ignorare”.

Galletti critica infine la marginalizzazione del servizio sanitario pubblico dalla gestione del fine vita: “Affidare ai privati questo diritto è una scelta pericolosa e inaccettabile. Significa trasformare una decisione tanto intima in un privilegio riservato a chi può permetterselo. Ma la morte, come la vita, non può e non deve dipendere dal reddito”.

Salario minimo, Galletti (M5S): “Sulla vertenza Operosa si dia seguito ai principi condivisi in Consiglio Regionale. La Regione faccia la sua parte”

“Mentre la Toscana si distingue per l’impegno sul Salario minimo, è importante che questo si traduca anche in atti concreti. La vicenda dei lavoratori dell’Operosa, in sciopero a oltranza per il corretto riconoscimento contrattuale, richiama l’attenzione su un tema fondamentale: la coerenza nell’applicazione dei diritti lungo tutta la filiera degli appalti pubblici regionali.”

Lo afferma Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che aggiunge: “Il nostro gruppo ha promosso in Consiglio la proposta sul Salario minimo, ora incardinata in un percorso legislativo. Confidiamo che anche su questa vicenda si possa trovare una soluzione rispettosa delle tutele previste. La Regione, come stazione appaltante, può e deve contribuire a garantire condizioni di lavoro giuste e trasparenti.”

GKN: il M5S solidale con i lavoratori, difende il progetto del Collettivo di Fabbrica

La conferenza stampa indetta oggi da Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale rappresenta un fatto politico grave. Sotto l’apparente intento di proporre un piano di ricollocamento, si cerca di dividere i lavoratori della ex GKN, isolando il Collettivo di Fabbrica e mettendo in discussione la legittimità di un’esperienza sociale e solidale senza precedenti.

È un’operazione che segue una logica tipica del centrodestra: frammentare invece di unire, proporre scorciatoie individuali anziché soluzioni condivise.

Dal 2021, il Collettivo GKN porta avanti una proposta concreta e partecipata di riconversione ecologica del lavoro. Un progetto che coinvolge operai, tecnici, cittadini e realtà sociali. Un’esperienza che merita rispetto e sostegno, non ostacoli e divisioni.

È giusto cercare risposte per ogni lavoratore coinvolto nella crisi industriale, ma non si può farlo calpestando chi ha lottato con visione, determinazione e coerenza, diventando un punto di riferimento nazionale.

Tentare oggi di dividerli, a ridosso della campagna elettorale, è un gesto politico strumentale e inaccettabile.

La Regione Toscana eserciti pressione istituzionale sul Ministero affinché si arrivi al più presto a una soluzione condivisa e strutturale. Quanto alle forze politiche di centrodestra: se non vogliono sostenere questa esperienza, abbiano almeno la decenza di non ostacolarla.
La dignità del lavoro non è merce da campagna elettorale.

Riccardo Ricciardi
Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle e deputata

Andrea Quartini
Deputato del MoVimento 5 Stelle

Irene Galletti
Capogruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana

 

Toscana ostaggio della guerra: “Linea ferroviaria al servizio di Camp Darby?” Galletti (M5S) presenta un’interrogazione urgente

“Ci avevano detto che le basi militari in Europa sarebbero state ridimensionate, che Trump voleva smantellarle. E invece assistiamo al contrario: il riarmo avanza, le guerre aumentano, e la Toscana viene trascinata in questa escalation, con infrastrutture civili sempre più al servizio della macchina bellica.”

Così Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana, commenta la sospensione della linea ferroviaria Pisa–Livorno, ufficialmente dovuta a lavori nella zona di Tombolo, ma che – secondo comitati e realtà antimilitariste – servirebbe in realtà a rafforzare la logistica di Camp Darby, il più grande arsenale USA in Europa.

“La motivazione ufficiale parla di rinnovo di scambi e binari – prosegue Galletti – ma ciò che sta emergendo è un progetto ben più grave: consolidare un collegamento strategico tra il porto di Livorno, la linea ferroviaria e la base statunitense. È inaccettabile che il servizio ferroviario venga interrotto, penalizzando i pendolari, per agevolare il trasporto di armamenti, senza alcuna trasparenza o confronto pubblico. E ancor più grave è il silenzio delle istituzioni.”

Galletti annuncia quindi un’interrogazione urgente alla Giunta regionale: “Chiederemo chiarimenti sul ruolo della Regione in questo processo: chi ha autorizzato cosa, con quali basi normative e con quali tutele per i cittadini. Perché oggi, tra l’abbattimento di alberi nel Parco di San Rossore, la costruzione di ponti strategici, binari dedicati e l’uso militare dei canali, l’unica certezza è che la Toscana viene sistematicamente piegata a logiche che nulla hanno a che vedere con la pace o il benessere dei suoi abitanti.”

Il Movimento 5 Stelle, conclude Galletti, “ribadisce la propria netta contrarietà all’utilizzo di infrastrutture civili per fini militari” e invita la politica regionale ad avviare una riflessione concreta su un piano di demilitarizzazione del Parco di San Rossore e dell’intero territorio toscano. “Non possiamo continuare a sacrificare il nostro ambiente, la trasparenza istituzionale e la vocazione pacifista della Toscana sull’altare della guerra. È nostro dovere fare chiarezza e opporci a questa deriva. Perché la guerra si combatte anche così: smascherando e fermando chi la prepara nel silenzio.”

Teatro della Pergola: il M5S Toscana chiede trasparenza e rispetto per la cultura

“Il declassamento del Teatro della Toscana, e in particolare della Pergola, è un atto grave che rischia di compromettere la stabilità di una delle istituzioni culturali più prestigiose del nostro Paese. Le dimissioni di tre membri della Commissione consultiva del Ministero della Cultura indicano un problema serio nella trasparenza e nella gestione del processo valutativo” — dichiarano Irene Galletti, presidente del Gruppo M5S Toscana, e Andrea Quartini, deputato fiorentino del M5S.

“La cultura deve essere valutata per ciò che produce, non per chi la dirige o per logiche di appartenenza politica. Il Movimento 5 Stelle chiede che il Ministero renda pubblici i criteri e le motivazioni che hanno portato a questa decisione, e che si apra un confronto vero con i territori, gli artisti e i cittadini. È inaccettabile che scelte così impattanti vengano prese senza condivisione né trasparenza”.

“Chiediamo inoltre al Ministero di sospendere l’eventuale declassamento fino a quando non si sia fatta piena chiarezza sulla valutazione del progetto triennale della Fondazione, che — ricordiamo — ha coinvolto nomi di rilievo internazionale come Stefano Massini. La politica non deve mettere il cappello sulla cultura, né da destra né da sinistra. Serve rispetto per il merito, per il lavoro artistico e per le istituzioni locali”, concludono Galletti e Quartini.

Protesta dei sindaci per i pendolari del Valdarno, Galletti (M5S): “Governo intervenga, poi subito un Osservatorio per i bisogni dei pendolari in Toscana”

La proposta del Movimento.

“La situazione dei pendolari del Valdarno è diventata insostenibile e non può più essere trattata come un problema locale. Le responsabilità sono condivise: da un lato il Governo Meloni e il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che avrebbe piena competenza per intervenire su trasporti e infrastrutture, ma su questa vicenda ha scelto l’assenza, proprio mentre migliaia di cittadini rischiano di perdere un servizio essenziale. Dall’altro, anche la Giunta regionale non può limitarsi a dichiarazioni d’intenti: servono azioni concrete, ascolto reale e una gestione più incisiva del confronto con RFI, Trenitalia e lo stesso Governo. I pendolari meritano risposte, non rimpalli di responsabilità.”

Lo dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, a margine dell’iniziativa promossa dai sindaci e dagli amministratori di dieci comuni del Valdarno, che, saliti in treno a San Giovanni Valdarno (Arezzo), hanno manifestato alla stazione di Firenze Santa Maria Novella con un flash mob a sostegno delle richieste dei pendolari.

“La delibera dell’Art che impone lo spostamento dei treni regionali sulla linea lenta rappresenta un colpo basso alla mobilità pubblica. Eppure Salvini, che dovrebbe garantire infrastrutture moderne ed efficienti, è completamente assente o, peggio, consenziente. Il suo Ministero potrebbe ottenere una deroga immediata per impedire la deviazione sulla linea lenta di tutti i treni regionali, e imporre il rispetto dei tempi di consegna dei nuovi treni da 200 km/h e finanziare soluzioni concrete. Una questione su cui i rappresentanti della destra toscana lo hanno già certamente informato, ma ha scelto il silenzio.”

“Anche la Regione Toscana, però, non può limitarsi a dichiarazioni d’intenti. Servono azioni concrete: un confronto reale con i pendolari, indennizzi immediati e una pressione più forte verso Trenitalia, RFI e lo stesso Governo. Per questo proponiamo l’istituzione di un “Osservatorio pendolari”, con rappresentanti delle associazioni, degli enti e delle istituzioni. Una proposta che avanzeremo alla Giunta regionale, convinti che possa migliorare significativamente la capacità delle istituzioni di ascoltare e intervenire sui problemi concreti dei cittadini toscani, che faticano a soddisfare il loro diritto alla mobilità,” conclude Galletti.

Galletti (M5S): “Mozione in Toscana per proteggere i Vigili del Fuoco dai PFAS. Pisa tra i comandi coinvolti nell’indagine”

“La Toscana non può ignorare un’emergenza sanitaria che coinvolge anche i Vigili del Fuoco del nostro territorio. Serve un intervento tempestivo”, dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio Regionale, annunciando il deposito di una mozione ispirata all’iniziativa già avviata in Liguria dal collega Stefano Giordano, capogruppo M5S e Vigile del Fuoco.

La proposta nasce a seguito dei risultati diffusi da USB Vigili del Fuoco e Greenpeace Italia, che segnalano la presenza di PFAS – sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene – nei dispositivi di protezione individuale e nel sangue di 16 Vigili del Fuoco italiani. Tra loro anche operatori del comando di Pisa, confermando il coinvolgimento diretto della Toscana nell’indagine sulla contaminazione.

“Non è accettabile che chi garantisce ogni giorno la nostra sicurezza, rischiando la propria vita per motivi di servizio, sia esposto anche a sostanze pericolose, che mettono a rischio la loro salute, senza adeguati controlli. Chiediamo un biomonitoraggio specifico per i Vigili del Fuoco toscani, compresi volontari e pensionati, l’analisi delle attrezzature e sedi operative, e l’avvio di una transizione verso dispositivi PFAS-free”, spiega Galletti.

La mozione chiede inoltre che la Regione si attivi per il riconoscimento della categoria come esposta a rischio professionale, con l’inserimento nei parametri INAIL per malattie correlate.

“È una battaglia di civiltà – conclude Galletti – che riguarda la salute dei lavoratori e la responsabilità delle istituzioni. Pisa è già coinvolta, dobbiamo investigare anche nei comandi delle altre province. La Toscana non può restare a guardare.”

Tenda per la Palestina, Galletti (M5S): “Nomina Carrai al Meyer incompatibile con i valori della tutela dell’infanzia”

“Affidare la presidenza della Fondazione Meyer a una figura che rappresenta ufficialmente uno Stato, il cui governo è attualmente oggetto di indagine presso la Corte Penale Internazionale per presunti crimini di guerra e contro l’umanità, è una scelta profondamente inopportuna. Incarichi tanto simbolici e sensibili devono riflettere valori coerenti con la missione dell’ente che si va a guidare, in questo caso la tutela dell’infanzia.”

Lo dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana, intervenuta oggi alla Tenda per la Palestina.

“Non si tratta solo di una questione formale – sottolinea Galletti – ma di coerenza tra ruoli pubblici e valori. La Fondazione Meyer rappresenta un presidio etico e sanitario dedicato all’infanzia: chi la guida deve incarnare principi di tutela, neutralità e credibilità. Questa nomina invece rischia di compromettere l’immagine dell’istituzione.”

“La Giunta regionale – conclude – ha scelto di defilarsi, attribuendo ogni responsabilità alla direzione generale dell’ASL, dimenticando però che si tratta di una figura di nomina politica. Davanti a temi che toccano la pace e i diritti fondamentali, l’indifferenza istituzionale equivale alla complicità.”

Fine Vita, M5S: “Difendere la legge toscana fino a una norma nazionale. Massima vicinanza a Cappato e Maltese”

“La vicenda di Daniele Pieroni dimostra che la legge toscana sul fine vita è uno strumento giusto, umano e conforme ai principi costituzionali. Va difesa con fermezza, almeno fino a quando non ci sarà finalmente una legge nazionale che garantisca a tutti, in modo uniforme, il diritto a una morte dignitosa”.

Lo dichiara Irene Galletti, presidente del M5S Toscana, commentando il primo suicidio medicalmente assistito avvenuto nella regione, reso noto dall’Associazione Luca Coscioni.

“La scelta del Governo di impugnare la legge toscana è ideologica e priva di fondamento giuridico. Non possiamo permettere che cittadini come Daniele siano lasciati soli in momenti così drammatici. La Toscana ha colmato un vuoto legislativo con una normativa che pone soluzione adeguata, e noi continueremo a sostenerla”.

“Ribadiamo inoltre la massima vicinanza e solidarietà a Marco Cappato e a Felicetta Maltese, il cui impegno civile rappresenta un presidio fondamentale di libertà e dignità per tutte e tutti”, conclude Galletti.

Caso Carrai, M5S Toscana: “Presidenza in aperto contrasto con i valori della Fondazione Meyer. La Giunta elude il tema, ma la politica deve recuperare dignità e responsabilità”

“La risposta della Giunta è stata evasiva e inadeguata. Il caso Carrai è evidentemente troppo scomodo per essere affrontato con il coraggio politico che richiederebbe.” Così Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, interviene sul doppio incarico di Marco Carrai come Console onorario di Israele e Presidente della Fondazione Meyer.

Al centro della questione, una profonda incompatibilità etica e istituzionale: “La presidenza della Fondazione Meyer – sottolinea Galletti – non può essere ricoperta da chi rappresenta ufficialmente un governo, quello israeliano, attualmente sotto inchiesta presso la Corte Penale Internazionale per presunti crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio. È un evidente cortocircuito con lo statuto e il codice etico del Meyer, che richiamano in modo inequivocabile la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, prevedendo esplicitamente il divieto di qualsiasi legame con soggetti coinvolti in attività antisociali o criminali.”

“La Giunta regionale – prosegue – si è limitata a scaricare ogni responsabilità sulla direzione generale della Asl, ammettendo la propria irrilevanza e omettendo che il il direttore generale è nominato dal presidente stesso della Giunta. Ma in democrazia non è possibile voltarsi dall’altro lato quando sono in gioco valori fondanti come la pace e la tutela dell’infanzia: restare in silenzio equivale a essere complici.”

Il 7 giugno, a Roma, una manifestazione partecipata da M5S, sindacati, partiti e realtà sociali ha dato voce a testimonianze drammatiche: “Abbiamo ascoltato storie toccanti di palestinesi che, tornando nei loro quartieri a Gaza, non riconoscevano nemmeno le strade in cui erano cresciuti, rase al suolo dai bombardamenti. Davanti a tutto questo – afferma Galletti – è impossibile restare neutrali.”

“C’è un timore reverenziale che incombe nella politica toscana – conclude – di fronte a poteri forti e di natura economica che sembrano esercitare un’influenza crescente sull’operato delle istituzioni e dei partiti politici: niente di nuovo, gli stessi lo hanno dimostrato anche questi giorni. Ma proprio per questo serve una politica che ritrovi coraggio, autonomia e senso del dovere verso i cittadini. Il silenzio non è neutralità: è rinuncia, e il M5S non intende arretrare”.