Dal 1966 Firenze aspetta scelte di governo concrete per scongiurare un rischio alluvione che analisti stimano capace di portare 7 miliardi di danni al capoluogo regionale. Qualcosa ha iniziato a muoversi, ma siamo ancora ad atti che mancano di un approccio scientifico riguardante l’evoluzione dello scenario intorno al fiume cittadino.

Grazie all’interessamento del M5S Firenze abbiamo potuto verificare lo straordinario contributo del Comitato Firenze 2016 che ha realizzato un modello digitale dell’alveo dell’Arno (da Varlungo a Ponte a Signa). A questo punto l’ultimo passo necessario per capire come evitare una possibile alluvione è la realizzazione di modelli di simulazione idraulica a maggiore affidabilità, con anche l’ausilio di un modellino in scala. Parliamo di un progetto simile a quello realizzato tra il 1970 e 1972, dall’Università di Bologna dopo quel drammatico 4 novembre 1966 che sommerse Firenze. Questo modellino in scala, oltre alla sua funzione di studio, potrebbe rappresentare un’attrazione turistica e didattica, secondo il sistema dell’infotainment oggi molto in voga.

Non chiediamo alla Regione di finanziarlo in toto, ma di promuoverne la realizzazione insieme a tutti i Comuni del bacino dell’Arno che trarrebbero giovamento dall’iniziativa. A chi obietta che l’iniziativa costerebbe troppo, rispondiamo: mai quanto i 7 miliardi di danni che questo modello e gli studi relativi potrebbero evitare. Prevenire è meglio che curare. Almeno noi, da forza di governo, ragioniamo così.

GIACOMO GIANNARELLI