foto di Regione Toscana

Ogni genitore con figlia o figlio all’asilo nido conosce e riconosce l’importanza degli “Esecutori dei servizi prima infanzia” (quelli/e che una volta si chiamavano “bidelli/e”).

Parliamo di persone che hanno la fondamentale funzione di collaborare con il personale educativo supportandolo nelle attività con i bambini e le bambine, di curare la pulizia e la sanificazione di arredi e attrezzature, di riordinare gli spazi interni ed esterni nonché di curare la sorveglianza, la sicurezza e l’assistenza dei piccoli utenti di questo servizio pubblico fondamentale.

Per poter accedere al ruolo di esecutore dei servizi prima infanzia ci sono due strade. La prima è il concorso pubblico comunale che si tiene circa ogni anno e consente l’inserimento nelle graduatorie per le supplenze, quindi produce una assunzione “precaria” per brevi sostituzioni sotto i 15 giorni. La seconda strada è la selezione pubblica per titoli e punteggio indetta sempre dal Comune tramite il Centro dell’impiego che consente invece l’inserimento in una graduatoria da cui verranno fatte le assunzioni con contratto a tempo indeterminato e determinato (sostituzioni lunghe).

ARRIVA LA LEGGE, ARRIVA IL PROBLEMA
Per l’inserimento in questa graduatoria per l’assunzione a tempo indeterminato e determinato “periodi lunghi”, la normativa vigente (regionale e nazionale) ha pensato di indicare come elemento che costituisce punteggio preferenziale e determinante: l’anzianità di disoccupazione, il carico di famiglia ed il reddito individuale (non calcolato in base all’ISEE).

Questo penalizza chi si è inserito/a nelle graduatorie comunali per le supplenze temporanee, per un cortocircuito normativo-amministrativo molto italico.

In pratica queste persone in molti casi hanno un’anzianità di servizio di molti anni, precaria, non valorizzata da questo quadro normativa, e per di più se magari lavorano per un solo giorno nel periodo di pubblicazione del bando risultano occupate e non possono usufruire del punteggio relativo alla disoccupazione!

Oltre il danno e la beffa c’è pure dell’altro: queste lavoratrici e questi lavoratori precari da anni sono anche quasi sempre in fondo alla graduatoria realizzata tramite il Centro per l’impiego. Tra i motivi anche il fatto che ad esempio i Centri per l’Impiego gli dimezzano il punteggio se hanno figli sopra i 18 anni anche se ancora sono in carico alla famiglia.

LAVORI? TI PENALIZZO
Dulcis in fundo l’incredibile scelta di utilizzare il “reddito” calcolato su base individuale (e non l’ISEE) come requisito di punteggio preferenziale. Una scelta a dir poco discutibile visto che così si premia chi non ha mai lavorato (e ha reddito zero o molto basso) a discapito di chi magari si è preso un minimo salario proprio lavorando in modo precario come Esecutore di servizi nell’asilo nido!

Questa situazione è inaccettabile e per questo abbiamo presentato un atto di indirizzo che impegna la giunta regionale ad adoperarsi presso tutte le sedi istituzionali, comunali, regionali, parlamentari, governative, ministeriali, nelle forme e nei modi più opportuni, per trovare una soluzione definitiva che tuteli e valorizzi gli esecutori dei servizi educativi comunali assunti per le supplenze e che permetta a queste persone di non essere penalizzate nelle graduatorie comunali per l’assunzione a tempo indeterminato.

***AGGIORNAMENTO***

La mozione è stata approvata dal Consiglio regionale, il 18 aprile!

Un’altra vittoria dei cittadini per i cittadini