Il PD boccia la nostra richiesta di abolire l’indennità di funzione per i consiglieri regionali, mentre nella legge di stabilità tenta di recuperare soldi dal bilancio mettendo mano persino alle esenzioni del bollo auto a disabili e volontariato. A nulla è servito loro anche il recente esempio dei consiglieri regionali PD emiliani – segnalano i consiglieri M5S –  i quali si sono ridotti le indennità seguendo il modello Movimento 5 Stelle.

Purtroppo per i cittadini toscani – proseguono i Cinque Stelle –  i consiglieri PD nostrani hanno ritenuto ancora una volta che le circa 12 mila euro lorde di emolumento lordo ricevuto da chi è nell’ufficio di presidenza delle commissioni, non potessero scendere nemmeno di mille euro. Un segnale abbastanza chiaro, crediamo, per cogliere il livello di scollamento tra queste persone e i cittadini che vivono fuori dal palazzo.

Un gesto veramente incomprensibile se si considera che finora i 24 consiglieri PD hanno presentano meno della metà degli atti prodotti dal solo Movimento 5 Stelle. Ma soprattutto una scelta imbarazzante da parte di quei consiglieri che vivono in aree di crisi complessa, come Anselmi, Gazzetti e Bugliani. Quest’ultimo residente nella provincia più povera della Toscana.

Noi rifiutiamo l’indennità di funzione e tratteniamo solo 5mila euro lorde e il rimborso delle spese effettivamente rendicontate, perché crediamo tutto il resto un’ingiusta eccedenza. A tal proposito annunciamo che a breve lanceremo la prima iniziativa di restituzione alla cittadinanza delle circa 80 mila euro cui abbiamo rinunciato”.