Arrivata la risposta all’interrogazione sul caso Sovicille. La Regione segnala di non avere “competenze dirette in materia” e riporta la risposta del Comune senese: le famiglie con ISEE tra 0 e 4.200 euro dovranno pagare 68 euro al mese per il servizio di mensa e trasporto: 2,80 per ciascun pasto effettivamente consumato e 12 euro di quota fissa per il bus scolastico.
“Rossi ha commentato il risultato delle amministrative 2016 con un “il PD ha perso la connessione con una parte importante del suo popolo”. O i poveri non fanno parte di quella parte importante a lui cara o ci troviamo di fronte all’ennesima iniziativa di marketing politico: parole per sventolare bandiere”.

“La dimostrazione è la risposta pilatesca della Regione al caso Sovicille. Ricordo a Rossi e alla sua assessora all’istruzione che IRPET definisce in 6500 euro di ISEE la soglia di povertà assoluta familiare. A queste persone facciamo pagare l’obolo di mensa e trasporto scolastico? Magari costringendo le famiglie a tenere i bambini a casa?” prosegue la consigliera regionale M5S.
“È ripugnante leggere questo “me ne lavo le mani” da una forza politica che ha sempre detto no a tutte le nostre proposte di taglio dei vitalizi e delle indennità per i consiglieri regionali. Facciano come noi, se i consiglieri PD usassero il nostro metodo ci pagheremmo pasti e scuolabus di 1.800 bambini toscani poveri”.
Irene Galletti

Aggiunge Elena Boldrini Consigliere Comunale Sovicille 5 Stelle “abbiamo proposto più volte all’amministrazione di risolvere la situazione, prendendo i fondi da spese meno importanti come i 34mila euro alla Pro Loco o la notte bianca. Ma ci hanno sempre detto no”.