Oggi nella Conferenza unificata Stato Regioni il governo ritenta il blitz su azzardopoli. Al primo punto all’ordine del giorno c’è infatti di nuovo l’intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali sui “Punti gioco”. Risiamo al tentativo di scalfire l’autonomia di Comuni e Regioni sul tema? Rossi difenda l’indirizzo unanime del Consiglio Regionale: la Regione Toscana deve preservare la sua autonomia in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico, una piaga che affligge 20mila cittadini toscani.

La bozza prodotta dal Governo non è stata discussa pubblicamente con la miriade di associazioni che seguono il tema ludopatia. Un segnale inquietante: Regioni e Comuni devono poter continuare a combattere la piaga di azzardopoli con regolamenti che limitino orari e soprattutto vietino slot, vlt e centri scommessi nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole, edifici religiosi e ospedali.

La diffusione di massa di slot, vlt, giochi online e scommesse in questi ultimi quindici anni ha alimentato illusioni e aumentato la crisi economica del nostro Paese. Senza considerare che questo gioco “legale” fa fare ingenti affari anche alle mafie, come certificato dall’ultima relazione della Commissione bicamerale antimafia. Lo Stato deve chiudere i rubinetti a questa azzardo poli che vive dell’illusione del ‘tentar la sorte’: un’illusione che annualmente costa all’erario oltre 4 miliardi di mancata Iva sui consumi, con decine di miliardi di euro che anziché nel piccolo commercio, nei negozi, nell’economia reale finiscono quasi tutti al banco.

ANDREA QUARTINI
IRENE GALLETTI