La delibera con la quale il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscana vuole avviare la mattanza dei mufloni è illegittima e la Regione deve attivarsi per la sua revoca.

La legge 394/1991 parla chiaro: nei parchi nazionali i prelievi faunistici si fanno 1. solo se necessari, e a dirlo è ISPRA, 2. Solo dopo aver sperimentato prima metodi ecologici di contenimento non cruento per ricomporre eventuali squilibri accertati dall’ente Parco.

Qui manca tutto: manca il parere ISPRA, mancano queste azioni preliminari obbligatorie. Se qualcuno ha preso il Parco Nazionale dell’Arcipelago per una riserva di caccia per qualche amico ha sbagliato di grosso.

Ci troviamo di fronte al consueto malgoverno. Se i mufloni sono un problema per l’Isola d’Elba non lo può decidere la percezione di chi siede nel Consiglio Direttivo dell’Ente Parco. Servono dati ufficiali a sostegno sulla presenza di questi animali, sui danni che vengono loro imputati e soprattutto seguendo cosa dispone la legge a riguardo. Capiamo che nella Toscana a guida PD e con Remaschi assessore sul tema qualcuno possa aver pensato che la legalità sul fronte tutela animale sia un lusso di cui fare a meno, ma fino a quando il Movimento 5 Stelle continuerà ad avere voce nelle istituzioni le leggi in materia saranno un limite invalicabile per il quale pretenderemo sempre rispetto.

Dopo l’assurda legge Remaschi, il duplice errore normativo sulle ATC, il mancato controllo sulle anomalie dei loro bilanci 2016 e l’incredibile tolleranza che nei loro comitati la rappresentanza delle istanze ambientaliste sia curata da associazioni pro caccia, sarebbe intollerabile che il PD – con la sua consueta spalla Lega Nord sul tema – voglia far ricordare questa consiliatura come quella “della mattanza dei mufloni elbani“.

IRENE GALLETTI

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