La Ragioneria Generale dello Stato è un organo centrale di supporto e verifica per Parlamento e Governo nelle politiche, nei processi e negli adempimenti di bilancio. Ha come principale obiettivo istituzionale quello di garantire la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche.

La normativa statale individua l’articolazione delle Ragionerie territoriali dello Stato e nella provincia di Pisa ne abbiamo una con 14 dipendenti.

Ci risulterebbe che la gestione delle buste paga (e non solo) di 12mila dipendenti pubblici della provincia di Pisa sia affidata ad un solo dipendente, coadiuvato da due part-time, proprio in questa struttura.

La situazione è emersa tramite il racconto pubblico della vicenda della signora Violetta Marzi, già collaboratrice scolastica e disoccupata dal dicembre scorso, che – come evidenziato sulla stampa locale e da lei stesso denunciato pubblicamente – riceve ancora uno stipendio per un lavoro che non svolge più (e per il quale viene pagata un’altra persona) così come – al contempo – un’indennità di disoccupazione. Questa signora si è rivolta più volte alla sede pisana della Ragioneria di Stato – che autorizza il saldo dello stipendio – dichiarando che “quei soldi non li vuole” perché non ne ha più diritto, ma sino ad oggi la soluzione alla “doppia” indennità ancora sembra non sia arrivata nonostante i molteplici sforzi dell’interessata.

Questo ginepraio burocratico va superato. E ci pare che una parte importante del problema sia riferibile proprio alla sede pisana della Ragioneria dello Stato come dichiarano i cittadini utenti vessati da ritardi e inefficienze.

Ho protocollato a riguardo un’interrogazione dove ho chiesto alla giunta se non ritenga necessario ed opportuno attivarsi, nei limiti delle proprie competenze, nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di richiamarne l’attenzione su una vicenda che ha del paradossale, stimolando, oltre a ulteriori verifiche stante il perdurare delle criticità, una rapida soluzione della stessa, un maggior controllo sui pagamenti degli stipendi dei dipendenti pubblici, ed auspicando al contempo una migliore efficienza lavorativa della sede pisana ed un conseguente maggior soddisfacimento degli utenti.