Da tempo abbiamo sollevato in Consiglio Regionale il problema dei percorsi di abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica. In stretto contatto proprio con le rappresentanze di chi fa questo mestiere strategico in una regione come la Toscana, portammo in aula un atto di indirizzo nel 2016 facendoci portavoce delle loro richieste: immediato dietrofront regionale sulla prosecuzione dei corsi di formazione per “Tecnico qualificato Guida Turistica” e degli esami di abilitazione, impegno della giunta per far capire al MIBACT l’urgenza di intervenire a livello statale sulla ridefinizione di “guida turistica” e sui percorsi formativi, vista la disciplina europea intervenuta.

Il PD ci bocciò l’atto. Noi andammo avanti convinti del fatto che avessero ragione le guide turistiche a scandalizzarsi della leggerezza con la quale si apriva quel mercato anche a figure improvvisate che con un corso volante diventavano di fatto concorrenti di chi aveva tutt’altro percorso formativo e professionale.

Non a caso lo scandalo è esploso un anno dopo a livello mediatico con due inchieste di Striscia la Notizia: la prima sul fatto che “a Empoli c’è una scuola per guide turistiche in cui possono prendere l’abilitazione anche coloro che non parlano italiano” e la seconda sui “patentini per accompagnatori turistici“.

Come ha reagito la maggioranza al governo regionale? Davanti ai delegati delle Guide Turistiche, due assessori e il Presidente del Consiglio Regionale si sono impegnati per la sospensione dei corsi. Questo il 31 gennaio 2018.

Abbiamo aspettato un mese di veder tradotto l’impegno in un atto, ma niente.

Allora abbiamo presentato una mozione per impegnare la giunta a fare quanto si era impegnata, a voce, a fare di fronte ai delegati delle Guide Turistiche: sospendere da subito i corsi privati di formazione abilitanti alla professione di Guida Turistica, autorizzati dalla Regione e, come tre anni fa, segnalare al MIBACT l’urgenza di un intervento che ridefinisca il profilo professionale di “guida turistica”.

Dopo quasi due mesi dalla presentazione della mozione oggi il Consiglio regionale è arrivato al voto e … il PD ha bocciato l’atto!

Nel più classico dei copioni del governo regionale: promessa verbale a cittadini o categorie richiedenti, silenzio nella speranza che tutto passi in cavalleria e, quando il Movimento 5 Stelle porta la richiesta d’impegno sul piano formale, quindi scritto e ufficiale: il PD vota contro.

Non sappiamo se gli assessori sono i mandanti di questo voto o è stata libera iniziativa dei consiglieri PD.

In entrambi i casi, c’è un problema di credibilità di chi governa la Regione Toscana.

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