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Durante il periodo pre-pasquale, con tempismo e dinamiche senz’altro poco opportune, è arrivata la notizia del licenziamento in tronco di 4 lavoratori del Porto Turistico Marina di Scarlino. Gli stessi sindaci di Scarlino e Follonica hanno criticato duramente questa decisione, soprattutto il mancato preavviso dell’atto, puntando il dito contro i vertici del porto, responsabili, a loro dire, di “scelte scriteriate“.

In conseguenza della situazione i lavoratori del porto hanno avviato una protesta ad oltranza con un presidio e la Regione ha avviato la richiesta di un tavolo di confronto con l’azienda. Il Picchetto dei lavoratori si è tenuto proprio il giorno di Pasqua.

Per capire cosa sta succedendo serve un po’ di descrizione del contesto: il progetto del Porto di Scarlino ha goduto infatti di rilevanti finanziamenti pubblici a fondo perduto derivanti da un programma di investimenti del Ministero del Tesoro, del Bilancio, e della Programmazione Economica. E questi soldi arrivarono soprattutto per lo sviluppo territoriale collegato all’occupazione.

A questo punto la Nautor Group Holding di Leonardo Ferragamo, concessionaria tramite controllate per altri trent’anni, deve essere messa nelle condizioni di rivedere la scelta di questi licenziamenti.

Sappiamo che lunedì era fissato il primo incontro del tavolo tecnico tra Regione, sindaci di Scarlino e Follonica e rappresentanti sindacali cui era stato invitato un rappresentante dell’azienda. Ma non si è presentato.

Oggi pare in corso una nuova riunione del tavolo. Noi vogliamo chiarezza e trasparenza a riguardo.

Per questo ho avviato al protocollo una mozione affinché il Consiglio regionale esprima piena solidarietà nei confronti dei dipendenti improvvisamente licenziati e soprattutto impegni la Giunta regionale a riferire in Commissione gli esiti del tavolo di confronto e ad ad attivare tutte le azioni necessarie al fine di salvaguardare l’occupazione per chi è adibito allo svolgimento delle funzioni legate alla portualità nel Porto di Scarlino.

Di questi tempi ogni posto di lavoro salvato tramite il lavoro istituzionale è una vittoria sociale di grande importanza.