Avrete sentito del caso delle 43mila insegnanti con diploma magistrale conseguito entro il 2002, escluse dalle Graduatorie ad esaurimento per il conferimento del ruolo nella scuola, a causa di una sentenza recente del Consiglio di Stato.

Ho partecipato ieri al presidio di Pisa sotto il Provveditorato e rinforzato quanto contenuto nel nostro atto a sostegno: serve un’azione istituzionale seria per risolvere questo ennesimo scandalo italiano.

Queste docenti della scuola primaria sono in servizio, l’applicazione della sentenza significherebbe sconvolgere la vita loro e degli alunni cui è doveroso assicurare la continuità didattica” aggiunge la Cinque Stelle che sottolinea “è intollerabile che chi da tempo è il volto del servizio pubblico scolastico per centinaia di migliaia di bambini e bambine si trovi oggi costretto ad un eterno precariato da supplente.

Le sentenze si rispettano, ma quando producono una distorsione del genere è compito della politica elaborare da subito dei correttivi. Dopo la decisione del Consiglio di Stato abbiamo una disparità di trattamento inaccettabile anche in termini costituzionali: da una parte chi è stato immesso a ruolo nel 2015, salvaguardati dal licenziamento, e dall’altra chi ci è arrivato nel 2016 con riserva per il cavillo di non avere una sentenza di merito passata in giudicato.

Sappiamo che la ministra Fedeli ha chiesto un parere all’avvocatura di Stato e attende lumi su come intervenire: le chiediamo di lasciare da parte gli impegni elettorali e tornare al ruolo che lo Stato ancora le assegna, sollecitando una risposta urgente e lavorando di conseguenza per una soluzione che non deve tardare ad arrivare. Capiremo martedì se la richiesta è solo del Movimento 5 Stelle o troverà consenso anche da parte dei partiti.