Il Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione regionale sul caso Istituto degli Innocenti (atto disponibile al seguente linkhttp://bit.ly/1ShdNwC) a prima firma Irene Galletti. La gestione dell’Istituto è oggetto di due procedimenti giudiziari, uno della Procura di Firenze e l’altro della Procura regionale della Corte dei Conti. All’attenzione dei magistrati gli appalti realizzati e ancora da ultimare nei locali dello Spedale degli Innocenti, le cui “gravi problematiche” erano già riportate in informative dell’amministrazione dell’istituto indirizzate a CDA, Direttore e Collegio dei revisori. Dalla legge regionale 43/2004 il Presidente della Giunta regionale ha funzioni di controllo e vigilanza sull’Istituto degli Innocenti, divenuto azienda pubblica di servizi alla persona, e il Consiglio Regionale nomina tre dei cinque amministratori.

“Sei secoli di attività a favore della famiglia e dell’infanzia, poi arriva la politica e, caso strano, arrivano i problemi. L’attuale situazione dell’Istituto degli Innocenti è segnata da un bilancio 2014 in perdita, – 155 mila euro, problemi di liquidità più volte denunciati dal Collegio dei Revisori dei Conti e soprattutto una gestione quantomeno inopportuna, fino a poterla definire con altri aggettivi una volta ricevuto il verdetto finale sui procedimenti giudiziari aperti”.

“Sulla gestione lavori del Nuovo Museo pendono numerose criticità: le ipotizzate carenze del progetto esecutivo con aumento di spesa conseguente di oltre 550 mila euro, l’accordo bonario alla ditta di oltre 450mila euro per opere extracontrattuali ordinate a lavori in corso, l’affidamento dell’incarico di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) a persona senza requisiti di legge da parte del Direttore Generale e infine il conferimento di incarichi esterni e forniture di difficile giustificazione da parte di quest’ultimo. Basti citare che siccome il RUP scelto non aveva i requisiti di legge, è stato nominato come tecnico di supporto il socio di studio della nuora del Presidente dell’Istituto, per un compenso totale accordato di quasi 80 mila euro. Scelta incomprensibile se si considera che nell’organico dell’Istituto risultano presenti dipendenti in possesso dei titoli di studio richiesti. Per non parlare della progettazione di alcune opere (impianti elettrici, restauri etc.), già presentata dallo Studio affidatario per il Museo, che l’Istituto degli Innocenti ha nuovamente appaltato in via diretta a terzi professionisti, in modo reiterato e frazionato, al punto da ottenere una sorta di doppia progettazione e quindi doppia spesa”.

“Rossi può e deve commissariare l’Istituto degli Innocenti. Lo deve fare anche per fermare l’ultimo atto di una amministrazione discutibile: la modifica dello Statuto dell’ente. Finora i beni immobili dell’Istituto potevano essere alienati, a condizione che i proventi fossero reinvestiti integralmente nella valorizzazione del patrimonio restante. Con la variazione questo vincolo sparisce. Come denunciato dal Collegio dei Revisori ci chiediamo quindi se gli amministatori abbiano intenzione di tamponare il bisogno di soldi per la spesa ordinaria con la svendita di un patrimonio funzionale ai veri scopi dell’Istituto: assistere orfani e bisognosi. La politica si fermi in tempo per non ritrovare in piccolo un altro caso Monte dei Paschi di Siena: resistette a peste e carestie, ma non all’avidità dei partiti”.