Ivan Della Valle, parlamentare M5S primo firmatario della proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati:
“Il recepimento italiano della direttiva Bolkenstein è sbagliato e contiene due errori che possono mettere in ginocchio 200 mila imprese: estende anche al commercio ambulante le regole valide per l’uso dei beni naturali e introduce nelle gare di affidamento anche le società di capitali. La nostra posizione è molto chiara e scritta nero su bianco in una proposta di legge: il “suolo pubblico” non è una “risorsa naturale”, quindi la direttiva non si deve applicare al comparto ambulante, e le società di capitali devono essere tenute lontane da un settore centrato sulle imprese individuali e familiari. Il commercio era materia regionale così deve rimanere per preservare mercati storici e specificità territoriali, con licenze a rinnovo decennale appurati i requisiti fondamentali: occupazione reali del posti e rispetto della normativa sull’abusivismo”.

“Se si volesse rivedere il tema del rinnovo a vita, lo Stato deve avere il coraggio di non recepire male una direttiva UE e nascondersi dietro un falso “lo chiede l’Europa”. Faccia un tavolo con le associazioni di categoria e le regioni: troveremmo senz’altro una soluzione corretta e condivisa. Il decreto di recepimento italiano della Bolkenstein – n° 59/2010 – è invece una risposta poco seria, un colpo di spugna per centinaia di migliaia di imprese che in tutta l’Europa abbiamo fatto solo noi e la Spagna”.

Irene Galletti, consigliera regionale M5S e vicepresidente della commissione Sviluppo Economico:
“Qui in Regione abbiamo fatto la nostra parte, presentando una mozione di impegno che va nella direzione della nostra proposta nazionale. Aspettiamo il PD alla prova del voto: ci dicano da che parte stanno. Noi siamo disposti a convincerli che la nostra sia quella giusta”.

Arianna Xekalos – M5S, consigliera comunale M5S di Firenze:
“A Firenze da tempo ci dicono di voler mettere tutti i posti a bando, da subito, anche se finora non esiste un atto concreto della giunta Nardella in tal senso. In ogni caso quella fiorentina è una posizione indifendibile. Renzi una volta disse di voler mandare a gara 250 posti, così dall’oggi al domani 250 famiglie si trovavano senza una fonte di reddito, magari con mutui da pagare per la licenza acquistata. Nardella ha diminuito la pretesa, portandola a 160 ma il principio resta. Vogliamo togliere i mercati storici per trovarci Apple, Ferragamo e Eataly in Piazza? Alla faccia della filiera corta e del km zero. Noi diciamo no”.