Nominato il nuovo Difensore Civico della Toscana: Sandro Vannini. Noi ci siamo astenuti, ovviamente.

Siamo all’ennesima nomina politica, senza concorso, dove incarico e curriculum sono mondi lontani. Forse un modo per regolare la questione politica senese?

Vannini, già consigliere comunale PD a Siena e da sempre indicato come fedelissimo dell’ex presidente del consiglio regionale Alberto Monaci, veniva da un’altra nomina regionale: la Presidenza di Corecom, ricoperta dal 2012 al 2017. Giusto il tempo per finire l’incarico da 32 mila euro l’anno ecco che arriva lo scatto di carriera: come Difensore Civico ne prenderà 65mila lordi.

Almeno la figura del Difensore civico regionale, cioè chi è chiamato a difendere i diritti e gli interessi dei cittadini nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, poteva restare fuori dal poltronificio dei partiti. Serviva una personalità di assoluto rilievo e indipendenza. Ma ormai persino chi li aveva da curriculum non ha partecipato alla selezione pubblica, perché cosciente che con questi partiti, da sinistra a destra, è tempo perso. Solo il Movimento 5 Stelle difende la selezione pubblica per criteri oggettivi quale unico metodo capace di dare incarichi pubblici a chi li merita e sa ricoprire. Non a caso la nostra proposta di legge a riguardo è stata bocciata proprio ieri.

Ci rivolgeremo comunque a Vannini per ogni questione che riterremo lo debba coinvolgere in quanto Difensore Civico regionale. E ne abbiamo da tempo molte, già nel cassetto.