Abbiamo presentato in Consiglio regionale un pacchetto di proposte normative sulla democrazia diretta che recepisce l’indirizzo del nostro programma elettorale e sarà presto su Rousseau (lex) per il dibattito tra gli iscritti.

L’identità digitale è già una realtà e abbiamo avuto conferma dalla giunta Rossi che la Regione Toscana è in grado di sviluppare referendum consultivi online riconoscendo i cittadini votanti tramite Carta Nazionale dei Servizi (comunemente nota come “Tessera Sanitaria”) associata ad un banale lettore oppure Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Se quindi i limiti tecnologici sono superati manca solo la volontà politica per consentire ai cittadini di esprimere da casa, online, il loro parere su tematiche regionali. Una volontà da associare ad un investimento comunicativo sul promuovere tali strumenti.

Oggi per indire un referendum consultivo regionale è necessaria una maggioranza larga, i due terzi dei consiglieri. Impossibile quindi ad oggi procedere senza l’assoluta adesione del Partito Democratico e per questo, causa l’allergia PD alle consultazioni popolari, lo strumento è inutilizzato. Una situazione che quindi potrebbe sbloccarsi a breve solo se passasse la nostra proposta di una maggioranza semplice.

Immaginiamo una proposta di legge controversa dove l’indirizzo politico – come spesso accade nel PD – non viene dal programma elettorale ma da slanci personalistici della giunta, basterebbe il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri presenti per richiedere su questo un referendum online. La verifica sull’adesione o meno a quel nuovo indirizzo verrebbe in breve tempo e a costo quasi zero direttamente dai cittadini.

Non parliamo di scenari utopici, ma opportunità reali. È di oggi la notizia che SPID ha raggiunto il milione di utenti, tutti abbiamo già la “Tessera Sanitaria” (CNS), come oggi prenotiamo un volo dal cellulare o compriamo un vestito dal computer in un recente domani potremmo dichiarare il nostro indirizzo – con la certezza dell’anonimato garantita dalla legge – sulle scelte politiche regionali.

Nella nostra proposta questa possibilità per i cittadini non si ferma tra l’altro all’istituto referendario, che ha i suoi tempi attuativi, ma aggiunge lo strumento del sondaggio online: prima della votazione di una proposta di legge cinque consiglieri potrebbero chiedere l’apertura di una rapida consultazione online sull’indirizzo del testo. Un semplice sondaggio pubblico, sempre certificato dall’identità digitale, col quale chiarire se i toscani sono o meno dalla parte del proponente. Chissà che così dove non arriva oggi il buon senso, possa arrivare domani il riconoscimento dell’eventuale malcontento o, perché no, l’apprezzamento per i provvedimenti promossi direttamente dai cittadini.

GABRIELE BIANCHI