Il Creaf di Prato è ormai a tutti gli effetti un grande buco nero dei malgovernanti. Pensavamo di averle viste tutte ma niente, pare che la giunta regionale voglia rilanciare ulteriormente, gettando nel buco nero altri 8 milioni dei toscani.

Erano 2,5 milioni a dicembre, oggi leggiamo dai giornali che Ciuoffo, ex assessore proprio del Comune di Prato e oggi assessore regionale, ne vuole rimettere altri 5,5. Ha dichiarato testualmente “Rispetto a qualche anno fa la Regione ha creato una rete dei centri di ricerca. Quindi avere uno spazio in più in Toscana ci sarà d’aiuto. E poi per le nostre casse l’esborso sarà solo di 2,5 milioni, visto che 5,5 ci torneranno indietro come creditori privilegiati“.

Per capire l’assurdo ricordo che la Regione deve ancora avere indietro 11 milioni da Creaf srl – società in fallimento e buco senza fondo dove sono confluiti 22 milioni di contributi pubblici – e al momento sembra disinteressarsi della questione volendo riscattare l’unico bene della società, l’immobile vuoto di Via Galcianese, togliendolo da un’asta pubblica capace di farlo fruttare e restituirci almeno una parte del maltolto.

Non paga la Regione ci vuole mettere più del suo valore reale (7 milioni) buttando nel buco nero altri soldi dei toscani.

Ma perché la giunta regionale è così legata a questo immobile al punto da compiere scelte di tale malgoverno?

E poi con tutti gli immobili pubblici in patrimonio della regione o di sue partecipate, perché dobbiamo buttare altri soldi proprio in quello lì di Via Galcianese?

Avevamo ipotizzato che fosse perché tra i fondi pubblici arrivati al CREAF srl tramite l’istituzione ce ne fossero anche di derivazione UE e la Regione stia cercando drammaticamente di salvare le forme prima che qualcuno a Bruxelles si accorga del fiasco e ce li chieda indietro.

Questo spiegherebbe perché Ciuoffo continua a mettere la faccia in questo fantomatico “Centro per la ricerca e l’alta formazione a servizio del distretto tessile pratese”. Un buco nero che ha già bruciato 22 milioni dei nostri soldi (andati a chi?) e causato l’avviso di garanzia all’attuale Presidente della Provincia di Prato, il sindaco Matteo Biffoni, presidente per giunta di ANCI.

Per capirne di più ho presentato l’ennesima interrogazione a riguardo. La giunta regionale ci dovrà dire con chiarezza a che punto sono le trattative della Regione per acquistare questo immobile e se nel frattempo ci sono novità sulla sua destinazione d’uso. Perché, bene chiarirlo, ad oggi di questo Centri di Ricerca non ci risulta niente di concreto, oltre l’immobile dove dovrebbe, da decenni, nascere e fiorire.