La legge regionale 41/2005 prevede che un regolamento regionale definisca i criteri per la composizione ed il funzionamento della Commissione multidisciplinare* che dovrebbe aiutare i Comuni nel percorso di vigilanza delle strutture residenziali e semi-residenziali (socio-sanitarie).

I Comuni possono ad esempio chiedere l’assistenza della Commissione per accertare se una aspirante RSA ha o meno i requisiti per il rilascio dell’autorizzazione o per mantenerla attiva. E tra gli elementi di verifica c’è anche l’appropriatezza del percorso assistenziale che dovrebbe essere assicurato in queste strutture.

Per fare una verifica serve un sopralluogo e il regolamento obbliga la Commissione ad avvisare in anticipo la struttura.

L’avviso del sopralluogo può avere un senso nei casi di verifica per rilasciare l’autorizzazione alla struttura residenziale o semi-residenziale, ma lo perde nella fase di “controllo” del mantenimento di questi requisiti.

Se ad esempio è arrivata una segnalazione relativa ad una RSA, un conto è andare a controllarla al primo momento utile, senza avvisare, un conto è mettere il gestore nelle condizioni di presentarsi perfetto solo in apparenza.

La questione non è da poco. Secondo la normativa attuale infatti “Il comune competente” può far decadere l’autorizzazione quando scopre nella struttura autorizzata che questa non rispetta le norme (in materia di urbanistica, edilizia, antisismica, prevenzione incendi, igiene e sicurezza) o i requisiti minimi a livello “strutturale, organizzativo e professionale”.

Quindi dovrebbe interessare alla Regione, anche per il tramite della Commissione Multidisciplinare, scovare chi non rispetta le norme a tutela esclusiva degli ospiti.

Ho chiesto spiegazioni su questo tema dell’avviso preventivo prima dei controlli, tramite un’interrogazione.
Vediamo cosa ci dirà l’assessora alla sanità.

 

 

* la Commissione è costituita dall’azienda unità sanitaria locale, composta da operatori con professionalità sanitarie, sociali e tecniche