“Le liberalizzazioni imposte dal governo Monti non rispondono alle esigenze del tessuto produttivo locale”: così il consigliere del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, commenta le discussioni avviate in commissione Attività produttive a Roma.
“Parlo – prosegue l’esponente del M5S – delle piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale della Toscana e che si ritrovano a dover competere in un mercato troppo condizionato dalla presenza di grandi centri commerciali che appiattiscono le peculiarità del territorio e mortificano gli sforzi di migliaia di esercenti. Ecco perché ritengo prezioso che la Regione sia custode delle linee guida su questo tema, in accordo  con quanto indicato dal parlamento”.
Vi è anche un’altra necessità che non può e non deve passare in secondo piano: quella di poter trascorrere del tempo con la propria famiglia. “L’apertura domenicale permanente di enormi centri commerciali impone un cambio nello stile di vita di migliaia di persone. Genitori che hanno il diritto di passare del tempo con i propri figli”.
Al Primo gennaio 2017 erano oltre 220 i grandi magazzini presenti nella nostra regione e 32 gli ipermercati. Realtà portate avanti da oltre 8mila lavoratori. “Ovvio, alcune deroghe dovranno essere concesse: penso – sottolinea la Galletti – alle zone ad alta concentrazione turistica e alla garanzia di determinati servizi magari tramite delle quote definite per settori merceologici”, senza dimenticare che “l’e-commerce, sempre più praticato da migliaia di toscani, è un mercato con sfumature diverse e ben più flessibili rispetto a quello tradizionale. Nel complesso credo sia dunque opportuno rivedere l’attuale sistema tenendo sempre bene a mente l’obiettivo cardine: migliorare la qualità della vita dei cittadini”.