Il Movimento 5 Stelle porta il caso Sargentini in Consiglio Regionale. Attesa nel prossimo Consiglio regionale la risposta del Presidente Rossi all’interrogazione M5S sulle incongruenze della procedure di allontanamento della Direttrice Generale di ARPAT, Maria Sargentini. Sullo sfondo l’allarme relativo allo stato dell’ente.

“Nella Regione Toscana a firma Rossi si manda via ad un anno dalla nomina la direttrice generale di ARPAT, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che in un anno aveva riorganizzato questo ente cruciale per i cittadini toscani, falcidiato dai tagli di Giunta a risorse (-13%) e personale (-12%). Un allontanamento compiuto via email con motivi quantomeno curiosi: come si fa a sostenere che Sargentini sia da pre-pensionare quando i suoi termini scadono il 31 dicembre 2019 e lei non ha mai chiesto tali benefici? Senza considerare che è stata nominata un anno fa con incarico coincidente alla durata della legislatura (5 anni). Rossi venga in Consiglio a spiegare cos’è successo. O ha sbagliato lui nell’atto di nomina o ha sbagliato il suo fedelissimo Direttore Generale Barretta nell’elaborare questo licenziamento mascherato”.

“L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana ha un ruolo decisivo nelle partite SIR e SIN, aeroporto di Firenze, inceneritore di Case Passerini e da ultimo spandimenti di fanghi tossici. Non vorremmo mai che si tolga una voce tecnica, autorevole e indipendente, per favorire l’emersione di risultati che con la scienza hanno poco a che vedere e riguardano le piccole stanze dove i vertici del partito di maggioranza e pochi altri condividono scelte fondamentali per i cittadini”.

“Di certo Rossi ha scelto di depotenziare l’ente, carta canta. Ma è ancora in tempo ad invertire la rotta. Rossi impari a dire No, anche in questa partita. Poi eventualmente prenda provvedimenti con chi avrebbe esposto lui e l’intera Regione, all’ennesima scelta scellerata e imbarazzante”.